L’European Accessibility Act (EAA), noto in italiano come “Atto Europeo sull’Accessibilità”, rappresenta una rivoluzione nell’accessibilità dei prodotti e dei servizi in tutta l’Unione Europea. Questo provvedimento, adottato nel 2019, è un passo essenziale per garantire pari opportunità alle persone con disabilità e migliorare la loro qualità della vita. Tuttavia, le sue implicazioni vanno ben oltre, interessando direttamente le aziende italiane, che devono adeguarsi ai nuovi standard entro il 28 giugno 2025. La mancata conformità non solo comporta sanzioni, ma può anche penalizzare la competitività sul mercato.
Un quadro normativo europeo per abbattere le barriere
L’EAA è stato introdotto dall’Unione Europea nel 2019 con l’obiettivo di eliminare le barriere che impediscono a milioni di cittadini europei con disabilità di accedere a prodotti e servizi essenziali.
I punti chiave della direttiva includono:
- Armonizzazione normativa: garantire che le regole di accessibilità siano uniformi in tutta l’UE.
- Inclusione sociale: permettere alle persone con disabilità di vivere una vita autonoma e partecipare attivamente alla società.
- Incentivazione dell’innovazione: stimolare le aziende a progettare prodotti e servizi accessibili per tutti.
Settori interessati dal European Accessibility Act
L’EAA si applica a diversi ambiti, tra cui:
- Tecnologie digitali: siti web, app mobili, e-reader, piattaforme di streaming.
- Servizi finanziari: ATM, home banking, POS.
- Trasporti pubblici: biglietterie elettroniche, informazioni di viaggio accessibili.
- E-commerce: piattaforme di vendita online e processi di pagamento.
Recepimento del European Accessibility Act in Italia
Decreto Legislativo n. 76 del 2021: il quadro italiano
In Italia, l’EAA è stato recepito con il Decreto Legislativo n. 76/2021, che stabilisce regole precise per l’adeguamento ai requisiti di accessibilità.
Le principali scadenze previste sono:
- 28 giugno 2025: tutti i nuovi prodotti e servizi sul mercato devono rispettare la normativa.
- 28 giugno 2030: anche i prodotti esistenti devono essere adeguati.
Leggi correlate in Italia
L’EAA si integra con normative italiane già esistenti, tra cui:
- La Legge Stanca (Legge n. 4/2004), che promuove l’accessibilità digitale.
- Il Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), che prevede servizi pubblici digitali accessibili a tutti.
Esenzioni previste dall’European Accessibility Act
Sebbene l’EAA miri a rendere prodotti e servizi accessibili a tutti, prevede alcune esenzioni specifiche per garantire un’applicazione equilibrata e sostenibile. Queste esenzioni sono pensate per evitare che i requisiti diventino un ostacolo insormontabile, soprattutto per le piccole imprese e in particolari situazioni.
1. Esenzioni per oneri sproporzionati
Le aziende e gli enti pubblici possono essere esentati dall’applicazione di alcuni requisiti dell’EAA se dimostrano che l’adeguamento comporterebbe oneri sproporzionati.
Cosa si intende per “onere sproporzionato”?
- Costi eccessivi rispetto ai benefici ottenibili per gli utenti con disabilità.
- Impatto negativo sulla sostenibilità finanziaria dell’azienda.
- Limitazioni tecnologiche che rendono l’adeguamento impossibile o estremamente complesso.
Come richiedere l’esenzione
- È necessario fornire una documentazione dettagliata che dimostri l’impatto sproporzionato.
- Le autorità competenti in Italia esamineranno il caso e decideranno se approvare o meno la richiesta.
2. Esenzioni per le piccole imprese
Le microimprese (aziende con meno di 10 dipendenti e un fatturato annuo inferiore a 2 milioni di euro) sono generalmente esentate dall’EAA per la maggior parte dei requisiti.
Eccezioni per le microimprese:
- Se operano in settori cruciali, come il trasporto pubblico o i servizi finanziari, potrebbero essere comunque tenute a rispettare determinati requisiti di base.
Tuttavia, per incoraggiare anche le piccole imprese a investire nell’accessibilità, vengono offerti incentivi e supporto tecnico a livello nazionale ed europeo.
Sanzioni per il mancato rispetto dell’European Accessibility Act
L’EAA prevede sanzioni rigorose per le aziende e gli enti che non rispettano i requisiti di accessibilità. Queste penalità servono a garantire che la normativa venga presa sul serio e applicata correttamente.
Tipologie di sanzioni
- Multe amministrative
Le autorità italiane possono imporre sanzioni pecuniarie proporzionate alla gravità della violazione e alla dimensione dell’azienda. Le multe possono variare da qualche migliaio di euro per le PMI a cifre molto più elevate per grandi aziende o enti pubblici. - Divieti di commercializzazione
- I prodotti o servizi che non rispettano l’EAA possono essere rimossi dal mercato o ne può essere vietata la vendita fino alla conformità.
- Questo divieto è particolarmente rilevante per prodotti tecnologici, come app, dispositivi elettronici e terminali di pagamento.
- Reputazione compromessa
Le aziende che non rispettano l’EAA rischiano di subire danni alla reputazione, perdendo la fiducia dei clienti e subendo campagne di sensibilizzazione o boicottaggio da parte delle associazioni per i diritti delle persone con disabilità.
Procedure di verifica e sanzione in Italia
- Controlli periodici
- Le autorità italiane, come l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), svolgono verifiche regolari per accertarsi che i prodotti e i servizi rispettino i requisiti di accessibilità.
- Segnalazioni da parte degli utenti
- Cittadini e associazioni possono segnalare violazioni tramite piattaforme dedicate o reclami formali alle autorità competenti.
- Processo di ispezione
- Dopo una segnalazione, viene avviato un processo di indagine. Se viene confermata una violazione, l’azienda o l’ente riceve una notifica ufficiale con un termine per correggere l’inadempienza.
- Applicazione delle sanzioni
- In caso di mancata correzione entro il termine stabilito, vengono applicate le sanzioni amministrative o restrittive, come la rimozione dal mercato.
Come evitare sanzioni: buone pratiche
- Effettuare audit regolari: analizzare periodicamente i prodotti e i servizi per individuare eventuali non conformità.
- Collaborare con esperti: consulenti specializzati possono aiutare a garantire che tutto sia conforme ai requisiti.
- Aggiornarsi sulle normative: le aziende devono monitorare costantemente eventuali aggiornamenti o interpretazioni dell’EAA da parte delle autorità italiane ed europee.
- Rispondere prontamente ai reclami: risolvere rapidamente eventuali segnalazioni di inaccessibilità può evitare procedimenti formali e ulteriori sanzioni.
Come cambia il panorama italiano con l’EAA
Accessibilità digitale: siti web e app mobili
I siti web e le applicazioni mobili devono essere progettati secondo i principi delle WCAG 2.1 (Web Content Accessibility Guidelines), che garantiscono:
- Percezione ottimale: colori ben contrastati e testi facilmente leggibili.
- Operabilità: funzionalità compatibili con tastiera e screen reader.
- Comprensibilità: contenuti chiari e semplici.
Settore finanziario: banche e pagamenti
Gli istituti bancari italiani sono obbligati a rendere accessibili servizi come:
- Bancomat con comandi vocali per ipovedenti.
- Internet banking progettato per essere utilizzabile da tutti, incluse le persone con disabilità motorie o cognitive.
Trasporti e mobilità pubblica
Le compagnie di trasporto italiane devono garantire:
- Biglietterie elettroniche accessibili.
- Informazioni sui viaggi presentate in più formati, come audio e video sottotitolati.
Sfide e opportunità per le aziende italiane
Le sfide principali
- Costi di adeguamento: molte PMI italiane trovano oneroso aggiornare i loro prodotti e servizi per rispettare l’EAA.
- Mancanza di competenze: servono investimenti nella formazione del personale su accessibilità e progettazione inclusiva.
- Monitoraggio continuo: garantire la conformità richiede sistemi di controllo regolari e aggiornamenti costanti.
Le opportunità offerte dall’EAA
Rispettare il European Accessibility Act offre vantaggi significativi, tra cui:
- Espansione del mercato: un prodotto accessibile raggiunge più clienti, tra cui milioni di persone con disabilità.
- Innovazione tecnologica: l’adeguamento stimola la creazione di soluzioni avanzate e inclusive.
- Miglioramento dell’immagine aziendale: le aziende inclusive godono di una reputazione migliore e attraggono clienti più fedeli.
Come prepararsi all’European Accessibility Act
L’adeguamento all’European Accessibility Act (EAA) non è un semplice adempimento normativo: rappresenta una trasformazione significativa nel modo in cui le aziende e gli enti pubblici progettano prodotti e servizi. Prepararsi adeguatamente significa affrontare sfide pratiche, investire in competenze e adottare una visione a lungo termine sull’accessibilità. Vediamo in dettaglio come le organizzazioni italiane possono affrontare al meglio questo percorso.
1. Condurre un audit di accessibilità
Il primo passo per prepararsi è valutare lo stato attuale dei propri prodotti, servizi e processi attraverso un’analisi approfondita.
- Cosa verificare:
- Siti web e app: rispettano le linee guida WCAG 2.1?
- Terminali fisici: bancomat, POS e biglietterie elettroniche sono utilizzabili da persone con disabilità?
- Servizi digitali: le piattaforme di e-commerce o i sistemi di pagamento sono accessibili?
- Come farlo:
- Utilizzare strumenti automatici di verifica dell’accessibilità per siti web e app (es. Lighthouse, WAVE).
- Incaricare esperti per test manuali con persone reali che vivono con disabilità.
- Creare una lista di priorità per gli interventi necessari.
L’audit iniziale permette di individuare punti deboli e pianificare soluzioni mirate.
2. Definire una strategia di adeguamento
Dopo aver individuato le aree critiche, è fondamentale elaborare una strategia chiara e strutturata.
- Obiettivi:
- Garantire la conformità entro le scadenze previste (2025 per nuovi prodotti; 2030 per prodotti esistenti).
- Integrare l’accessibilità come standard aziendale e non come semplice obbligo normativo.
- Piano operativo:
- Suddividere il lavoro in fasi: analisi, progettazione, implementazione e test.
- Creare un team dedicato o identificare un responsabile interno per l’accessibilità.
- Allocare un budget specifico per coprire i costi di aggiornamento.
3. Formare il personale interno
L’accessibilità è un tema trasversale che richiede competenze specifiche in ogni area dell’organizzazione.
- Formazione tecnica:
- I team di sviluppo web e software devono essere aggiornati sugli standard di accessibilità, come le WCAG 2.1.
- I designer devono comprendere i principi del Design for All.
- Sensibilizzazione generale:
- Tutti i dipendenti devono essere consapevoli dell’importanza dell’accessibilità e di come questa possa migliorare l’esperienza cliente.
- I team di vendita e marketing devono essere in grado di comunicare i vantaggi dei nuovi prodotti accessibili.
- Workshop pratici:
- Simulare l’uso di prodotti e servizi con screen reader o altre tecnologie assistive per comprendere le sfide degli utenti con disabilità.
4. Collaborare con esperti e organizzazioni
Per garantire un’implementazione efficace, è spesso necessario collaborare con professionisti e associazioni specializzate.
- Coinvolgere consulenti di accessibilità:
- Questi esperti possono guidare l’intero processo, dall’audit iniziale alla verifica finale.
- Lavorare con associazioni di categoria:
- Organizzazioni come l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI) o la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) possono fornire feedback preziosi e aiutare nei test di accessibilità.
- Sfruttare reti e partnership europee:
- Lavorare con altre aziende o enti che stanno implementando l’EAA per condividere best practices e risorse.
5. Investire in tecnologia inclusiva
L’accessibilità passa anche dall’adozione di strumenti e tecnologie innovative.
- Software e strumenti di progettazione:
- Utilizzare piattaforme che supportano lo sviluppo accessibile, come Figma o Sketch, integrati con estensioni di verifica WCAG.
- Soluzioni di testing:
- Implementare test automatici e manuali durante tutto il ciclo di vita del prodotto per garantire la conformità.
- Tecnologie assistive:
- Integrare nei prodotti supporto per screen reader, comandi vocali e altre tecnologie utilizzate da persone con disabilità.
6. Comunicare l’impegno per l’accessibilità
L’accessibilità non è solo un requisito legale, ma anche un valore aggiunto per l’immagine aziendale.
- Comunicazione esterna:
- Promuovere l’impegno per l’accessibilità attraverso comunicati stampa, social media e il sito aziendale.
- Evidenziare i risultati raggiunti e gli aggiornamenti in corso.
- Feedback continuo:
- Invitare i clienti a segnalare problemi di accessibilità e miglioramenti necessari.
- Utilizzare sondaggi per comprendere l’esperienza degli utenti con disabilità.
7. Monitorare e aggiornare continuamente
L’accessibilità non è un obiettivo statico, ma un processo in evoluzione.
- Revisione periodica:
- Effettuare controlli regolari per assicurarsi che i prodotti e i servizi rimangano conformi agli standard più recenti.
- Aggiornare i processi interni in base ai feedback ricevuti e alle novità normative.
- Adattamento alle nuove tecnologie:
- Con l’evoluzione delle tecnologie, emergono nuove sfide e opportunità per l’accessibilità. Restare aggiornati è fondamentale per mantenere un vantaggio competitivo.
8. Sfruttare incentivi e finanziamenti
Per facilitare l’adeguamento, l’Unione Europea e il governo italiano mettono a disposizione fondi specifici.
- Fondi europei:
- Programmi come il Fondo Sociale Europeo o il Programma Horizon Europe possono coprire parte dei costi di implementazione.
- Agevolazioni fiscali:
- Alcuni incentivi fiscali sono destinati alle imprese che investono in innovazione e accessibilità.
- Bandi regionali e locali:
- Molte regioni italiane offrono contributi per progetti mirati all’inclusione digitale e sociale.
Checklist finale per la preparazione
- Audit completato: Hai identificato le aree da migliorare?
- Strategia definita: Il piano operativo è chiaro e sostenibile?
- Team formato: Tutti i dipendenti coinvolti hanno ricevuto formazione adeguata?
- Tecnologia aggiornata: Stai utilizzando strumenti che supportano l’accessibilità?
- Partnership attive: Hai coinvolto esperti o associazioni di riferimento?
- Monitoraggio pianificato: Hai previsto controlli regolari per garantire la conformità nel tempo?