Cosa significa davvero “buon CTR” su LinkedIn?
Il CTR (Click-Through Rate) è uno degli indicatori più monitorati nelle campagne LinkedIn Ads. Ma attenzione: non basta sapere il valore medio, bisogna capire il contesto, il formato dell’annuncio e soprattutto il comportamento del pubblico professionale.
Il CTR rappresenta la percentuale di persone che, dopo aver visualizzato un annuncio, ci ha effettivamente cliccato sopra. La formula è semplice:

Ad esempio, se un annuncio è stato visualizzato 10.000 volte e ha ricevuto 80 clic, il CTR sarà dello 0,8%.
Tuttavia, a differenza di piattaforme come Facebook o Instagram – dove l’utente è immerso in un contesto sociale ed emozionale – su LinkedIn il comportamento è più razionale, selettivo e orientato al valore. Per questo motivo, il CTR medio è più basso, ma il valore del clic è potenzialmente molto più alto.
“Un buon CTR su LinkedIn non è un numero assoluto: è la dimostrazione che hai colpito il pubblico giusto con il messaggio giusto.”
Chi si avvicina per la prima volta al mondo LinkedIn Ads può approfondire la logica di funzionamento della piattaforma leggendo Come funzionano le LinkedIn Ads, utile per comprendere le differenze rispetto ad altri canali e la centralità dei KPI professionali.
Inoltre, per un confronto con le metriche CTR su Meta, è utile consultare anche Quanto paga Facebook per 1000 visualizzazioni?, dove vengono spiegate le logiche CPM/CTR in contesto social.
Qual è il CTR medio su LinkedIn nel 2025 per ciascun formato pubblicitario
I tassi di CTR su LinkedIn variano sensibilmente in base al formato dell’annuncio, al settore di appartenenza, alla qualità del contenuto e alla fase del funnel. È fondamentale non confrontare metriche che appartengono a logiche diverse: un messaggio InMail, ad esempio, ha un comportamento completamente differente da un carosello o da un post video nel feed.
Di seguito una tabella aggiornata con i valori medi stimati nel 2025 per ciascun formato:
Tabella – CTR medio per formato LinkedIn Ads (2025)
Formato LinkedIn Ads | CTR medio | CTR considerato buono | Note operative |
---|---|---|---|
Sponsored Content (immagine singola) | 0,45% – 0,65% | > 0,70% | Migliora con un copy mirato e immagine professionale |
Video Ads | 0,30% – 0,50% | > 0,60% | Sottotitoli obbligatori, video sotto i 30 secondi |
Carosello | 0,35% – 0,55% | > 0,65% | Ideale per raccontare step o confronti |
Lead Gen Form | 0,60% – 1,20% | > 1,50% | Ottimo per conversioni rapide, attenzione al form |
Message Ads / InMail | 2,50% – 4,50% (open rate) | > 30% open + 3% click | Copy personalizzato, CTA unica e diretta |
Text Ads | 0,02% – 0,05% | > 0,08% | Utili solo in campagne di brand awareness economica |
“Un CTR alto non è il fine: è un indicatore. Se i clic non portano conversioni, stai solo pagando curiosità.”
Per migliorare le performance, è essenziale che l’annuncio venga mostrato a un pubblico ben profilato e che il messaggio rispecchi i reali interessi e bisogni professionali. Se stai già lavorando con Meta Ads o Google Ads, non confrontare i CTR in modo diretto: LinkedIn lavora su numeri più bassi ma con lead più caldi.
Per chi desidera ottimizzare anche gli elementi visual dell’annuncio, è utile leggere Come il design dei banner pubblicitari online influenza il CTR, guida tecnica alla comunicazione visiva performante.
Fattori che influenzano il CTR su LinkedIn e strategie per migliorarlo
Un CTR efficace non dipende dal caso: è il risultato di più elementi strategici che devono lavorare in sinergia. La qualità del pubblico, la creatività dell’annuncio e la coerenza del messaggio rispetto all’intento dell’utente sono le leve principali.
I 5 fattori che incidono di più sul CTR
- Precisione del targeting
Il pubblico deve essere ben segmentato: per settore, ruolo, funzione, anzianità e area geografica. Più è rilevante il messaggio per chi lo legge, maggiore sarà il tasso di clic.
→ Approfondisci le logiche di targeting in Come funzionano le LinkedIn Ads - Copywriting orientato al valore
Le headline devono essere chiare, brevi e incisive. Il testo non deve “parlare di te”, ma risolvere un problema o proporre un beneficio. Domande dirette e numeri specifici aiutano a catturare l’attenzione. - Design e visual professionali
L’occhio vuole la sua parte, anche su LinkedIn. Usa immagini coerenti con il tone of voice aziendale, evita stock generici, e punta su grafiche semplici e leggibili anche da mobile. - Call to action forte e coerente
Mai lasciare l’utente senza indicazione. CTA come “Scopri la guida gratuita”, “Prenota una call” o “Guarda l’anteprima” funzionano meglio dei generici “Clicca qui” o “Scopri di più”. - Pertinenza tra annuncio e pagina di destinazione
Il CTR può anche essere ingannato da un annuncio accattivante che però conduce a una pagina non coerente. Questo genera bounce rate elevati e spreco di budget.
→ Per questo, è fondamentale avere una Landing Page che Converte Veramente, ottimizzata per proseguire il funnel.
Consigli operativi per migliorare il CTR
- A/B test continui su immagini, titoli e CTA
- Utilizzo di hook numerici: “5 strategie per…”, “Scopri i dati 2025…”
- Inserimento di icone visive o emoji leggere (solo in headline, con moderazione)
- Adatta il messaggio al pubblico: il copy per HR non può essere lo stesso per CFO
Per chi lavora su più canali, è utile approfondire anche Come sponsorizzare un prodotto, per capire come costruire offerte che abbiano impatto reale sul CTR e sulle conversioni.
Quando un CTR è considerato buono su LinkedIn e quando preoccuparsi
Capire se il proprio CTR è “buono” significa saperlo valutare nel contesto giusto, evitando confronti impropri e tenendo conto della fase del funnel, del settore e del tipo di contenuto.
Cosa si intende per “buon CTR” su LinkedIn?
Tipo di Campagna | CTR da migliorare | CTR accettabile | CTR buono |
---|---|---|---|
Awareness (brand visibility) | < 0,40% | 0,40% – 0,65% | > 0,70% |
Lead Generation (con form) | < 0,80% | 0,80% – 1,50% | > 1,50% |
Engagement contenuti (ebook, eventi) | < 0,50% | 0,50% – 0,70% | > 0,75% |
Sponsored InMail | < 20% open + < 2% CTR | 25% open + 2–3% CTR | > 30% open + 4% CTR |
“Un CTR sotto lo 0,4% non è necessariamente un fallimento, ma è un campanello d’allarme che va letto insieme ad altri indicatori.”
Un CTR basso può essere causato da:
- Targeting troppo generico o non coerente con il messaggio
- Immagini poco curate o copy non rilevante per il pubblico
- Promessa non mantenuta nella pagina di destinazione
Al contrario, un CTR molto alto (es. >2%) potrebbe anche indicare curiosità o clickbait, ma non sempre si traduce in lead di qualità. Per questo motivo è fondamentale affiancare al CTR altri KPI come:
- CPL (Costo per lead)
- Tasso di completamento form
- Durata media della visita
- Bounce rate sulla landing page
Se vuoi imparare a leggere i dati in un’ottica di performance completa, approfondisci Come misurare il ritorno delle LinkedIn Ads, dove analizziamo anche CPL e tracciamenti avanzati.
Per ottimizzare i contenuti e migliorare la qualità dei clic, puoi anche considerare di applicare tecniche di Lead Scoring, valutando non solo chi clicca, ma chi è veramente in target per il tuo business.
Domande frequenti (FAQ) – CTR su LinkedIn
Cos’è il CTR su LinkedIn Ads?
Il CTR (Click-Through Rate) è la percentuale di persone che, dopo aver visualizzato un annuncio su LinkedIn, ci ha cliccato sopra. È calcolato dividendo il numero di clic per il numero di impressioni, moltiplicato per 100.
Qual è un buon CTR su LinkedIn?
Dipende dal formato dell’annuncio. In media:
- Sponsored Content: > 0,70% è considerato buono
- Lead Gen Form: > 1,5%
- Video Ads: > 0,60%
- InMail sponsorizzati: > 30% open rate e > 3% CTR
Un CTR basso significa che la campagna è fallita?
Non sempre. Un CTR basso può indicare problemi di targeting, copywriting o creatività, ma va analizzato insieme ad altri KPI come il tasso di conversione o il costo per lead.
Approfondisci con: Come funzionano le LinkedIn Ads
Quanto dovrebbe essere il CTR minimo accettabile?
Per una campagna standard B2B, un CTR minimo accettabile si aggira intorno allo 0,45% per i post sponsorizzati. Sotto questa soglia è consigliato ottimizzare il copy, il visual o il pubblico target.
Come migliorare il CTR delle campagne su LinkedIn?
- Segmentazione del pubblico più precisa
- Copy focalizzato sul valore per il lettore
- Immagini professionali e riconoscibili
- CTA forti e chiare
- Coerenza tra annuncio e landing page
→ Leggi anche: Come creare una landing page che converte veramente
Qual è la differenza tra un CTR buono e un CTR efficace?
Un CTR buono è un numero alto. Un CTR efficace è un clic che converte. Per questo è importante monitorare anche CPL, bounce rate e tempo sulla pagina.
Posso confrontare il CTR di LinkedIn con quello di Facebook o Instagram?
No. LinkedIn lavora su numeri più bassi ma con maggiore qualità del traffico. Le aspettative vanno tarate sulla natura B2B e sulla mentalità dell’utente.
→ Confronta i canali leggendo: Quanto si paga la pubblicità su Facebook nel 2025
Il CTR è più importante del CPC o del CPL?
No. Il CTR misura la capacità di attrarre clic, ma non valuta il valore del clic. CPC (Costo per Clic) e soprattutto CPL (Costo per Lead) sono più indicativi per analizzare l’efficacia economica della campagna.
Per un approccio strategico orientato al ROI, leggi: Ottimizzazione del Budget Marketing: Un Modello di Allocazione Basato su KPI
Quanto incide il punteggio di qualità sull’asta LinkedIn?
Come Google e Meta, anche LinkedIn utilizza un Quality Score interno (non pubblico) che valuta la pertinenza dell’annuncio. Un CTR alto e una buona interazione migliorano il punteggio, abbassando il CPC in fase d’asta.
Il CTR di un carosello va analizzato in modo diverso?
Sì. I caroselli spesso ricevono clic su “scorri” che non sempre portano al sito. Per valutare il CTR reale è bene isolare solo i clic sul link esterno o sulla CTA finale.
CTR alto e conversioni basse: cosa significa?
Potresti avere un copy clickbait o promesse fuorvianti. In questo caso è meglio ottimizzare la coerenza tra annuncio e landing page.
→ Approfondisci con: Come creare una landing page efficace
Quali strumenti usare per tracciare e ottimizzare il CTR?
- LinkedIn Campaign Manager
- Insight Tag di LinkedIn
- Google Analytics 4 (con UTM tracking)
- Strumenti di A/B test creativi (es. Google Optimize, Unbounce)
- CRM integrati per verificare la qualità dei lead post-click
Il CTR varia anche in base al dispositivo?
Sì. Le performance su desktop tendono a essere più alte, soprattutto in ambito B2B. È consigliabile segmentare le performance per device e testare creatività mobile-first.
Conclusione: il CTR è un indicatore, non un obiettivo
Un buon CTR su LinkedIn non è un numero fisso, ma un indicatore della qualità della comunicazione tra brand e pubblico professionale. Inutile inseguire percentuali alte se non portano risultati misurabili.
Per ottenere un CTR davvero utile, è necessario:
- Parlare al giusto pubblico
- Con il giusto messaggio
- Nel momento giusto del funnel
Tutto questo deve essere inserito in una strategia digitale strutturata, dove ogni clic è parte di un percorso che porta valore reale al business.
Se vuoi approfondire come integrare LinkedIn Ads in un ecosistema efficace, puoi partire da:
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