Cosa serve per iniziare a fare Google Ads nel 2025
Per molte aziende, avviare una campagna su Google Ads rappresenta il primo passo concreto verso la visibilità digitale e l’acquisizione di nuovi clienti. Tuttavia, prima di creare la prima inserzione, è fondamentale capire cosa serve realmente per iniziare a fare Google Ads, evitando errori banali che possono portare a sprechi di budget e a risultati deludenti.
Il primo elemento necessario è un account Google attivo, preferibilmente aziendale. È consigliabile collegare fin da subito anche una proprietà Google Analytics e, se possibile, integrare Google Tag Manager: strumenti che permettono di tracciare il comportamento degli utenti sul sito e ottimizzare le conversioni.
Una volta pronto l’account, è necessario accedere a Google Ads e creare un account pubblicitario, operazione semplice ma che richiede attenzione, soprattutto per le impostazioni iniziali legate al paese, alla valuta e al tipo di attività. Abbiamo spiegato in dettaglio come gestire la parte di pagamento e fatturazione nel nostro articolo dedicato a come paga Google Ads, che può essere utile consultare per evitare errori in questa fase delicata.
Tra i requisiti fondamentali ci sono:
- Un metodo di pagamento valido (carta di credito, PayPal o SEPA per le aziende in Europa)
- Dati fiscali dell’azienda (compresi Partita IVA e indirizzo di fatturazione)
- Accesso tecnico al sito web su cui verranno veicolati gli annunci (per inserire i codici di tracciamento)
- Una chiara idea del budget iniziale da investire. In molti casi, consigliamo di partire da cifre ridotte, misurabili e testabili nel tempo. Per una panoramica dettagliata sui costi medi di una campagna, rimandiamo alla nostra guida su quanto si paga Google Ads
“Ogni euro speso in pubblicità dovrebbe generare valore misurabile. Senza obiettivi chiari e una struttura solida, Google Ads può trasformarsi in una spesa e non in un investimento.”
Fonte: Harvard Business Review, Digital Advertising Efficiency Report, 2024
Un errore comune tra gli imprenditori è affidarsi a Google Ads senza avere un piano strategico chiaro o senza conoscere il funzionamento dello strumento. Google, infatti, mette a disposizione una versione semplificata chiamata Google Ads Express, ma il nostro consiglio è quello di passare subito alla versione standard, che offre pieno controllo su ogni parametro della campagna, dalle keyword al bidding manuale.
Se l’obiettivo è ottimizzare il budget aziendale ed evitare di disperdere risorse, è fondamentale conoscere le differenze tra le varie piattaforme pubblicitarie. Ne abbiamo parlato approfonditamente nella nostra guida comparativa tra Facebook Ads e Google Ads, evidenziando vantaggi, logiche e potenzialità per diversi settori.
Infine, è utile sapere che Google Ads non è gratuito. Il fatto che l’accesso alla piattaforma sia libero non significa che le campagne non abbiano un costo. Abbiamo chiarito questo equivoco nella nostra guida su Google Ads è gratuito?, molto utile per chi è alla prima esperienza.
Configurazione iniziale dell’account Google Ads: passaggi essenziali per aziende e professionisti
Una volta compresi i requisiti di base, il passo successivo è configurare Google Ads da zero, evitando di cadere nei tranelli che penalizzano molte aziende alle prime armi. La configurazione iniziale non è un mero passaggio tecnico: è un’operazione strategica che incide direttamente sulla qualità delle campagne e sul ritorno sull’investimento pubblicitario.
Il primo step è l’attivazione del profilo aziendale Google Ads, attraverso il quale è possibile accedere a tutte le funzionalità della piattaforma. Durante la procedura, è essenziale verificare l’account Google Ads aziendale per poter sbloccare alcune opzioni avanzate e attivare la modalità di pagamento posticipato tramite fattura (opzione disponibile solo per aziende con storico affidabile).
Molti imprenditori si chiedono come impostare correttamente i pagamenti Google Ads, ed è qui che si concentra il primo potenziale errore. È fondamentale selezionare la valuta corretta fin dall’inizio, poiché non potrà più essere modificata. In caso di errore, si sarà costretti a ricreare da capo l’intero account. Inoltre, il tipo di pagamento (manuale o automatico) va scelto in base alla struttura contabile aziendale. Per approfondire ogni dettaglio, consigliamo la nostra guida pratica su come paga Google Ads, dove analizziamo anche i tempi di fatturazione e i metodi supportati.
Una parte spesso trascurata riguarda la configurazione del billing account. Alcune aziende, in particolare quelle che operano come liberi professionisti o start-up, si chiedono se sia possibile attivare Google Ads senza partita IVA. La risposta è sì, ma con alcune limitazioni sulle opzioni fiscali disponibili, motivo per cui suggeriamo sempre una consulenza per evitare sviste fiscali.
Nella fase iniziale è utile dotarsi di una serie di strumenti gratuiti per campagne Google Ads, che aiutano a ottimizzare le prime inserzioni senza spendere in software a pagamento. Ecco una tabella di sintesi dei principali tool utili e gratuiti:
Strumento | Funzione Principale | Costo |
---|---|---|
Google Keyword Planner | Ricerca parole chiave | Gratuito |
Google Trends | Analisi dei trend di ricerca | Gratuito |
Google Tag Manager | Gestione dei tag di tracciamento | Gratuito |
Google Analytics | Monitoraggio delle performance | Gratuito |
Ubersuggest (free version) | Analisi keyword a coda lunga | Limitato/gratuito |
Estensioni Chrome (es. Keywords Everywhere) | Volume di ricerca, CPC, difficoltà keyword | Freemium |
Tutti questi strumenti, se ben utilizzati, permettono anche a una piccola realtà imprenditoriale di ottenere dati fondamentali per costruire campagne pubblicitarie efficaci. La conoscenza di questi strumenti consente anche di evitare costosi errori in fase di pianificazione.
“Non esiste una pubblicità efficace senza analisi. Ogni euro investito in Google Ads deve partire da dati misurabili e da un tracciamento strategico.”
Fonte: Statista Digital Advertising Report – Search Advertising Segment, 2024
Inoltre, ricordiamo che per una corretta impostazione della campagna è necessario stabilire fin da subito:
- la rete pubblicitaria di riferimento (Rete di Ricerca o Rete Display)
- il linguaggio degli annunci
- il target geografico e demografico
- gli obiettivi della campagna (traffico, conversioni, vendite)
Questa impostazione preliminare incide profondamente sulla qualità e sul costo per clic. A tal proposito, è utile leggere anche il nostro articolo dedicato a come funziona Google Ads, per comprendere in dettaglio le logiche di funzionamento della piattaforma pubblicitaria.
Cosa serve sapere prima di iniziare a fare pubblicità su Google Ads: passaggi e strumenti fondamentali
Prima ancora di attivare una campagna pubblicitaria, ogni imprenditore dovrebbe conoscere i passaggi preliminari prima di fare Google Ads. L’errore più comune che vediamo tra aziende e professionisti è pensare che sia sufficiente “attivare” una campagna per ottenere risultati. In realtà, servono preparazione, strategia e conoscenza degli strumenti giusti.
Il primo passo è la definizione dell’obiettivo pubblicitario. Non tutte le campagne sono uguali, e non tutte portano allo stesso risultato. È necessario comprendere se si vuole ottenere traffico verso il sito, acquisizione contatti (lead generation), vendite dirette, prenotazioni, oppure aumentare la notorietà del brand. Senza questa chiarezza iniziale, Google Ads può diventare uno strumento costoso e inefficace.
Una volta definito l’obiettivo, è fondamentale organizzare le informazioni necessarie per la costruzione della campagna:
- Pagina di destinazione efficace: la landing page deve essere chiara, veloce e ottimizzata. Abbiamo approfondito questo tema nell’articolo Come fare una landing page che converte, con esempi pratici e strategie.
- Buyer persona: ovvero il profilo tipo del cliente che si desidera intercettare con l’annuncio.
- Valore differenziante: è essenziale sapere cosa rende unica la propria proposta, per comunicarlo in modo chiaro all’interno dell’annuncio.
Per supportare queste attività, esistono strumenti Google Ads gratis che aiutano nella pianificazione e nell’analisi. Tra questi, citiamo:
- Google Ads Performance Planner: utile per prevedere le performance delle campagne future;
- Google Ads Editor: software gratuito che consente la gestione offline di account complessi;
- Ad Preview and Diagnosis Tool: fondamentale per controllare la visibilità degli annunci nei diversi mercati;
- Google Looker Studio (ex Data Studio): per creare report visivi e intuitivi sull’andamento delle campagne.
Questi strumenti, completamente gratuiti, permettono anche a piccole imprese e imprenditori individuali di accedere a funzioni di livello professionale senza costi aggiuntivi.
Abbiamo visto nel nostro articolo su Google Ads è gratuito? che la piattaforma in sé non ha costi di accesso, ma ogni clic viene pagato. Per questo motivo, il lavoro preliminare di impostazione è decisivo: più l’annuncio è pertinente, meno si pagherà per ogni clic.
“Google Ads non è uno strumento plug-and-play: è una piattaforma di precisione che premia chi la sa usare bene. E penalizza chi improvvisa.”
Fonte: Think with Google – Strategic Advertising Playbook, 2024
Per le aziende che operano in settori competitivi, è importante anche conoscere le dinamiche di Quality Score, aste pubblicitarie, e rilevanza degli annunci. Sono aspetti tecnici ma fondamentali che incidono direttamente su quanto si paga per ogni clic e su quante impressioni si ottengono.
Chi si avvicina per la prima volta alla piattaforma può sentirsi disorientato. È il motivo per cui abbiamo redatto anche un approfondimento su cosa fa Google Ads, pensato proprio per aiutare le aziende a capire le funzionalità concrete della piattaforma.
Se si sta valutando di fare Google Ads per la prima volta come imprenditore o azienda, è consigliabile partire con una campagna test su rete di ricerca, geolocalizzata e con un budget contenuto. In questo modo si inizia ad accumulare dati senza rischiare cifre elevate, avendo sempre il controllo sui risultati.
Dalla prima campagna alla crescita: come scalare Google Ads partendo da zero
Una volta configurato l’account e avviata la prima campagna, si entra nel vivo dell’esperienza con Google Ads. A questo punto, molte aziende si chiedono come funziona Google Ads per aziende che partono da zero, e soprattutto come passare dalla gestione di una semplice campagna a una strategia pubblicitaria strutturata e scalabile.
Chi inizia senza esperienza spesso lancia una campagna generica, con poche keyword e una landing page approssimativa. Ma per ottenere risultati, serve molto di più. Scalare Google Ads da azienda neofita significa applicare un metodo basato su analisi, ottimizzazione continua e utilizzo intelligente dei dati raccolti.
Le imprese che vogliono usare Google Ads in modo efficace per la propria crescita digitale dovrebbero concentrarsi su tre pilastri fondamentali:
- Struttura dell’account ben organizzata
- Suddividere le campagne per obiettivi, prodotti o linee di servizio
- Utilizzare gruppi di annunci tematici con keyword coerenti tra loro
- Sfruttare le estensioni annuncio, come sitelink, callout e call extension
- Ottimizzazione delle parole chiave
- Analizzare periodicamente quali query stanno generando traffico e conversioni
- Usare keyword a coda lunga, più specifiche e meno costose, come ad esempio:
- “come fare Google Ads per piccola azienda”
- “Google Ads per consulenti indipendenti”
- “strategie campagne Google Ads b2b”
- Monitorare il punteggio di qualità (Quality Score) per abbassare il CPC
- Analisi delle performance e iterazione
- Creare report dettagliati con Google Analytics e Looker Studio
- Verificare i KPI (costo per clic, conversion rate, ROAS)
- Effettuare test A/B su headline, descrizioni e pagine di atterraggio
“L’algoritmo di Google Ads favorisce le aziende che ottimizzano le campagne nel tempo. Non serve un grande budget: serve costanza, strategia e attenzione ai dati.”
Fonte: Google Ads Help Center – Smart Bidding and Optimization, 2024
Per le aziende in fase di crescita, è anche consigliabile valutare l’introduzione delle campagne Performance Max, che permettono di sfruttare l’intero ecosistema Google (Search, Display, Gmail, YouTube) attraverso un unico setup semplificato. Tuttavia, questo tipo di campagna è consigliato solo dopo aver accumulato un minimo di dati iniziali, perché la logica automatizzata richiede una base di conversioni passate per essere efficace.
Per approfondire le logiche di costo e capire quanto si paga Google Ads in termini reali, abbiamo pubblicato un’analisi completa sui fattori che determinano il costo per clic, i parametri di qualità e le opportunità di risparmio per le imprese. Puoi leggerla qui: Quanto si paga Google Ads?
Infine, va sottolineato che non serve essere una grande azienda per fare bene Google Ads. Molti dei nostri clienti sono PMI, negozi locali o studi professionali che, grazie a campagne ben strutturate e ottimizzate, riescono a ottenere contatti qualificati e a incrementare le vendite online.
E non è necessario affidarsi a strumenti complessi o a budget enormi: basta conoscere il funzionamento della piattaforma e affidarsi a chi sa guidare l’investimento con una visione chiara. Per questo, nel nostro team affianchiamo ogni cliente in tutte le fasi, dalla strategia iniziale all’ottimizzazione continua.
Google Ads per start-up e piccole imprese: come iniziare senza sprecare budget
Uno dei falsi miti più diffusi tra chi si affaccia al mondo della pubblicità online è che Google Ads sia accessibile solo a grandi aziende. Al contrario, la piattaforma è progettata per offrire opportunità anche a realtà più piccole, purché siano in grado di strutturare le campagne in modo strategico. Per questo motivo, sempre più imprenditori si chiedono se esiste una versione di Google Ads gratuito per start-up o se sia possibile iniziare senza investire grandi cifre.
La verità è che Google non offre campagne gratuite, ma esistono soluzioni intelligenti per iniziare a testare Google Ads a costo zero, come ad esempio:
- voucher promozionali per nuove aziende: spesso disponibili all’apertura di un nuovo account (in genere pari a 300€ di bonus dopo una spesa iniziale di 300€)
- strumenti per campagne Google Ads iniziali, che permettono di impostare le basi in autonomia senza dover ricorrere subito a un’agenzia
- campagne su keyword a basso costo, ottimizzate per traffico locale o per ricerche molto specifiche
Per accedere a questi vantaggi, è necessario aprire un account Google Ads aziendale correttamente. Questo significa impostare con precisione il profilo di fatturazione, scegliere il tipo di pagamento e verificare l’account. La verifica account Google Ads è un passaggio obbligatorio per poter pubblicare campagne in settori sensibili (come salute, finanza o politica) e per accedere a tutte le funzionalità della piattaforma.
Una volta attivato l’account, si può procedere con le prime campagne sperimentali, basate su keyword long-tail e segmenti di pubblico mirati. La scelta delle parole chiave è cruciale: un errore strategico in questa fase può portare a clic costosi e conversioni nulle. Per aiutare le aziende a scegliere le keyword più adatte, abbiamo raccolto i nostri consigli su come funziona Google Ads per imprenditori e aziende, dove affrontiamo i temi di corrispondenza keyword, budget e struttura delle campagne.
Per le realtà appena nate o per chi è alla prima esperienza, Google Ads può rappresentare uno strumento potente ma anche rischioso. I principali rischi si verificano quando:
- si utilizzano keyword generiche e ad alto CPC;
- si imposta un target geografico troppo ampio;
- si imposta un budget senza una reale strategia di conversione;
- non si monitorano le performance almeno ogni 48 ore.
“Un’azienda che inizia con Google Ads senza una strategia è come un pilota che decolla senza strumenti: potrà anche volare, ma non saprà dove atterrare.”
Fonte: Digital Advertising Institute – Startup Performance Survey, 2025
Chi invece si affida a una struttura professionale, anche con budget contenuti, riesce a misurare il ritorno sull’investimento già nei primi 30 giorni. A questo scopo, è utile integrare Google Ads con una landing page costruita per convertire, un sistema di tracciamento eventi via Tag Manager e un monitoraggio dei lead con CRM o fogli di calcolo condivisi.
Chi desidera approfondire questi aspetti può trovare utile anche la nostra guida a come si fanno le sponsorizzate su Meta, dove abbiamo illustrato il parallelismo tra le logiche di Google e quelle di Facebook/Instagram, aiutando gli imprenditori a decidere dove investire.
Google Ads può essere un potente alleato anche per aziende senza uno storico online. L’importante è iniziare con metodo, senza inseguire risultati immediati, ma costruendo una base dati solida che consenta di scalare le campagne nel tempo.