Come Aumentare l’Engagement su LinkedIn nel 2025: Strategie Organiche per Aziende e Imprenditori

Come funziona l’algoritmo di LinkedIn nel 2025

Nel 2025, l’algoritmo di LinkedIn è diventato più sofisticato e selettivo. L’obiettivo primario della piattaforma è valorizzare i contenuti rilevanti per ogni segmento di pubblico, premiando chi riesce a generare interazioni autentiche. Questo significa che ottenere engagement su LinkedIn non è più una questione di quantità, ma di pertinenza e qualità.

Secondo quanto dichiarato direttamente dal team di LinkedIn (<span style=”font-style:italic;”>fonte: Engineering Blog di LinkedIn</span>), i segnali prioritari dell’algoritmo si suddividono in tre categorie:

SegnaleDescrizionePeso
IdentitàChi sei, qual è il tuo ruolo, il tuo settore e la tua reteAlto
ContenutoTipologia di post, uso di formati (testo, video, documenti), presenza di link esterniMedio-Alto
ComportamentoInterazioni passate dell’utente con te o con contenuti similiMolto alto

Questo significa che pubblicare un contenuto senza una strategia orientata all’engagement è, nella pratica, un investimento sprecato. Ecco perché è necessario comprendere le logiche nascoste del feed.

In particolare, i contenuti che ottengono maggiore visibilità nel 2025 sono quelli che:

  • avviano una conversazione nei primi 90 minuti dalla pubblicazione
  • evitano link esterni nelle prime ore (per trattenere l’utente sulla piattaforma)
  • stimolano commenti articolati, non solo like
  • ricevono interazioni da profili affini al tuo settore

Curiosità interessante: uno studio interno riportato da Socialinsider ha rilevato che i post con formato documento PDF e video verticali brevi ottengono, in media, un engagement rate del +58% rispetto ai post solo testuali.

Come già approfondito nell’articolo “Qual è un buon engagement rate su LinkedIn?”, le metriche da monitorare sono profondamente cambiate: oggi la piattaforma privilegia l’interazione significativa, e il vero obiettivo per imprenditori e aziende non è più solo “piacere”, ma creare una relazione continuativa e autorevole con il proprio pubblico.

Quando pubblicare su LinkedIn per ottenere più interazioni

Una delle domande che riceviamo più spesso da parte di imprenditori e aziende è: “qual è il momento migliore per pubblicare su LinkedIn?”. La risposta non è universale, ma si basa su dati precisi, analisi comportamentali e test costanti. Nel 2025, l’orario di pubblicazione su LinkedIn gioca un ruolo fondamentale nel determinare l’engagement organico di ogni contenuto.

Secondo uno studio di HubSpot, il momento migliore per pubblicare su LinkedIn è tra le 8:30 e le 11:30 del mattino, dal martedì al giovedì. Ma attenzione: questo vale per profili generici. Se il vostro pubblico è composto da imprenditori o dirigenti, potrebbe essere attivo anche molto presto, già tra le 7:00 e le 8:00.

Inoltre, il tasso di interazione su LinkedIn cambia in base al tipo di contenuto. Ecco una tabella esplicativa per comprendere le fasce orarie più performanti:

Tipologia di contenutoGiorni miglioriOrario ideale
Post testuali lunghiMartedì, Mercoledì9:00 – 11:00
Documenti in PDFGiovedì8:30 – 10:00
Video brevi verticaliMercoledì, Venerdì12:00 – 13:30
Articoli LinkedInLunedì9:00 – 10:30

Ma attenzione: il momento della pubblicazione va sempre combinato con l’attività che avviene nei primi 90 minuti, perché è questo il periodo che determina se il contenuto sarà spinto o no dal feed dell’algoritmo. Come già approfondito nella nostra guida su quanto spesso pubblicare su LinkedIn, non conta solo quando, ma anche quanto frequentemente.

Alcuni consigli operativi:

  • Programmate i contenuti per essere online entro le prime ore lavorative del vostro target
  • Evitate i lunedì pomeriggio e i venerdì dopo le 14:00: l’interesse cala drasticamente
  • Monitorate gli analytics: ogni azienda ha un pubblico diverso, e gli insight di LinkedIn vi mostrano esattamente quando i vostri follower sono attivi

“Non esiste un orario perfetto per tutti. Esiste il vostro orario perfetto, e per trovarlo serve testare, analizzare e adattarsi.”
– Team Marketing di LinkedIn

Un altro aspetto cruciale riguarda la continuità delle pubblicazioni. Pubblicare una volta al mese, anche se in un buon orario, non produce engagement costante. Il nostro consiglio, in linea con una strategia organica, è di mantenere un ritmo di 2-3 pubblicazioni settimanali, alternate tra formati diversi, in modo da favorire visibilità costante e coinvolgimento regolare.

Come scrivere post efficaci per imprenditori e aziende

Scrivere post efficaci su LinkedIn nel 2025 significa produrre contenuti che stimolino l’engagement, che parlino direttamente ai bisogni degli imprenditori e che abbiano una struttura pensata per intercettare l’algoritmo e soprattutto il pubblico giusto. LinkedIn non è più solo un social professionale: è uno spazio di relazione, posizionamento e acquisizione clienti, soprattutto per chi lavora nel B2B o nel settore dei servizi.

Un post aziendale su LinkedIn non può più essere autoreferenziale, ma deve fornire valore concreto. Chi cerca di aumentare l’engagement su LinkedIn deve partire da una regola semplice: non si scrive per sé stessi, ma per il proprio pubblico. Questo vale sia che si tratti di una PMI, sia che si rappresenti un grande gruppo o una startup.

Ecco la struttura ottimale di un post LinkedIn aziendale ad alto engagement:

1. Gancio iniziale forte (le prime due righe)

L’algoritmo mostra in anteprima solo le prime righe del contenuto. Se il gancio non incuriosisce, l’utente non clicca su “Mostra altro” e l’interazione non parte.

Esempio efficace:
“Molte aziende pubblicano su LinkedIn ogni settimana… ma pochissime generano clienti. Ecco perché.”

Questo approccio è particolarmente utile in combinazione con le strategie di lead nurturing B2B.

2. Contenuto utile e leggibile

Il corpo del post deve:

  • rispondere a un problema sentito dal pubblico (es. “come trovare clienti su LinkedIn” o “perché nessuno interagisce con i miei post”)
  • fornire una soluzione concreta o un esempio
  • evitare tecnicismi e frasi lunghe: il tono deve essere professionale ma umano

In un nostro studio sulle strategie di content marketing B2B, abbiamo osservato che i contenuti migliori sono quelli che semplificano, non quelli che mostrano complessità.

3. Call to Action finale (CTA)

Ogni post deve concludersi con una chiamata all’azione, ma non necessariamente una richiesta commerciale. Le CTA che generano maggiore interazione sono:

  • “Tu cosa ne pensi?”
  • “Commenta con la tua esperienza”
  • “Se ti è stato utile, salvalo per rileggerlo”

Le aziende che scrivono contenuti LinkedIn senza CTA rischiano di vanificare il proprio sforzo editoriale. Ogni interazione potenziale persa è un’occasione di visibilità mancata.

4. Lunghezza ideale: 800–1.200 caratteri

Secondo i benchmark 2025, i post con questa lunghezza ottengono il miglior tasso di engagement organico su LinkedIn, grazie al giusto bilanciamento tra profondità e leggibilità. In questo range è possibile posizionare diverse keyword, migliorando anche la presenza nei risultati interni di ricerca su LinkedIn.


Caso reale
Un nostro cliente del settore consulenza ha raddoppiato il tasso di engagement nei post LinkedIn aziendali passando da contenuti promozionali a contenuti di valore con questa struttura. In tre mesi, ha registrato:

  • +172% di visualizzazioni organiche
  • +58% di commenti
  • +34% di conversioni verso il sito

Strategie concrete per aumentare l’engagement su LinkedIn

Aumentare l’engagement su LinkedIn nel 2025 non è una questione di fortuna o di “algoritmo benevolo”. È il risultato di una strategia LinkedIn organica strutturata, pensata per trasformare ogni contenuto in un’opportunità di dialogo e posizionamento. Le aziende che riescono a ottenere più interazioni su LinkedIn sono quelle che pianificano ogni azione come parte di un sistema coerente di visibilità, autorevolezza e conversione.

Ecco le strategie concrete che stiamo applicando con successo per i nostri clienti B2B:

1. Definire il tono e il perimetro editoriale

Prima ancora di pubblicare, occorre decidere cosa vuole rappresentare la vostra azienda su LinkedIn. Quali sono i valori che volete comunicare? Quali temi interessano davvero al vostro pubblico?

Creare un perimetro tematico – ad esempio: innovazione, leadership, marketing, sostenibilità, strumenti digitali – aiuta a costruire una linea editoriale coerente, che nel tempo migliora la percezione del vostro profilo aziendale.

Per approfondire il tema dell’autorevolezza digitale, consigliamo la lettura del nostro articolo su come il content marketing B2B costruisce fiducia e autorevolezza.


2. Alternare formati per migliorare l’engagement organico

Il mix di formati è oggi uno degli elementi chiave per ottimizzare l’engagement su LinkedIn. Nel 2025, i contenuti migliori alternano:

  • Post testuali lunghi (con storytelling e valore)
  • Documenti PDF (guide pratiche, elenchi, checklist)
  • Video verticali sottotitolati (da 30 a 90 secondi)
  • Immagini infografiche (caroselli nativi o JPG)
  • Sondaggi brevi (con domande strategiche)

Ogni formato attiva un comportamento diverso nella piattaforma e amplia il numero di persone che possono interagire in modo naturale con i vostri contenuti.


3. Attivare l’engagement nei primi 60 minuti

Come già anticipato nella sezione sull’algoritmo di LinkedIn nel 2025, i primi 60 minuti sono decisivi per determinare se il contenuto verrà distribuito nel feed.

Per aumentare le possibilità di spinta iniziale:

  • Pubblicate quando il vostro pubblico è online (vedi sezione precedente)
  • Condividete il post anche nei gruppi aziendali interni
  • Scrivete a 2–3 contatti fidati chiedendo un commento mirato (con tag o riflessione)
  • Interagite subito con chi commenta, rispondendo in modo ragionato

“LinkedIn è l’unico social dove rispondere a un commento può moltiplicare la reach organica.”
– Dati Interne LinkedIn Pulse, 2025


4. Curare il copy come strumento di posizionamento

Scrivere bene su LinkedIn è una competenza strategica.
Il copy deve parlare il linguaggio del vostro cliente ideale. Deve essere chiaro, concreto, utile e facilmente scansionabile. Alcune tecniche avanzate di copywriting per aumentare l’engagement includono:

  • Frasi brevi e incisive
  • A capo frequente per favorire la lettura da mobile
  • Grassetti e maiuscole parziali per evidenziare concetti chiave (es. “Ecco il nostro approccio operativo: TRASPARENZA, STRATEGIA, RISULTATO.”)
  • Domande finali per stimolare il confronto

5. Analizzare e ottimizzare i post precedenti

Ogni mese, consigliamo di analizzare le performance dei post pubblicati. LinkedIn offre dati su:

  • visualizzazioni
  • commenti
  • percentuale di click (CTR)
  • engagement rate per formato

Per una guida dettagliata all’analisi dei dati di performance, puoi consultare anche il nostro approfondimento su cos’è il CTR su LinkedIn e perché è fondamentale.

In base ai dati ottenuti, modificate la strategia: replicate ciò che funziona e migliorate ciò che non genera interazioni. La crescita è sempre figlia della consapevolezza e dell’adattamento.

Come usare LinkedIn per trovare clienti

Per molte aziende, LinkedIn rappresenta ancora una semplice vetrina. Ma nel 2025, chi lo sfrutta strategicamente lo considera un vero e proprio canale di acquisizione clienti, anche senza investire in pubblicità. È possibile aumentare l’engagement e, al tempo stesso, generare lead qualificati, applicando una strategia orientata al valore, alla relazione e alla visibilità organica.

Utilizzare LinkedIn per trovare nuovi clienti significa uscire dalla logica della “vetrina passiva” e costruire invece una macchina di relazione proattiva. Questo vale sia per chi ha una rete ampia e consolidata, sia per chi parte da zero.

Vediamo nel concreto le tecniche più efficaci per trovare potenziali clienti su LinkedIn:

1. Ottimizzare il profilo aziendale e personale

Prima di tutto, bisogna ottimizzare il profilo personale e la pagina aziendale su LinkedIn. I clienti B2B, prima di interagire, guardano:

  • la descrizione della pagina aziendale
  • il sommario del profilo personale del referente
  • le ultime pubblicazioni
  • il numero di collegamenti e la qualità dei contenuti

Un profilo ottimizzato include:

  • una headline chiara, orientata ai benefici per il cliente (es. “Aiutiamo le PMI a crescere su LinkedIn con strategie organiche e consulenze mirate”)
  • una descrizione focalizzata sui problemi che si risolvono
  • l’inserimento strategico di parole chiave come “engagement LinkedIn”, “strategie LinkedIn per aziende”, “trovare clienti su LinkedIn”, “lead generation LinkedIn”

Se ti interessa approfondire la componente organica della crescita clienti, leggi anche la guida su come trovare clienti su LinkedIn con strategie organiche.

2. Cercare i prospect giusti (anche senza LinkedIn Recruiter)

Molti pensano che per fare ricerca avanzata serva una licenza a pagamento, ma in realtà anche il filtro gratuito di LinkedIn permette di:

  • segmentare per settore, area geografica, posizione e dimensione aziendale
  • individuare profili attivi nel network di secondo grado
  • creare liste mirate di potenziali clienti da seguire e coinvolgere con i contenuti

In alternativa, la funzione di “Ricerca Boolean” (es. “CEO” AND “settore marketing” AND “Italia”) consente un’ulteriore selezione mirata. Se desideri un confronto tra le versioni gratuite e a pagamento, ti consigliamo la lettura della nostra analisi su quanto costa una licenza LinkedIn Recruiter nel 2025.

3. Costruire relazioni prima ancora di vendere

LinkedIn premia le relazioni autentiche. Prima di proporre qualsiasi consulenza o prodotto, è fondamentale interagire con i contenuti dei potenziali clienti, commentare in modo pertinente, inviare richieste di collegamento personalizzate, avviare dialoghi utili.

Questo processo, noto anche come social selling organico, consente di:

  • posizionarsi come esperti nel settore
  • aumentare la fiducia
  • attivare un primo contatto senza essere percepiti come “commerciali aggressivi”

Il vero engagement su LinkedIn nasce prima nel dialogo, poi nel contenuto. La lead generation su LinkedIn è prima di tutto relazione.

4. Creare contenuti orientati alla conversione

Come già visto nelle sezioni precedenti, l’engagement è un mezzo, non il fine. Per trasformarlo in opportunità commerciale, è importante scrivere post che parlano ai problemi del cliente, che mostrano un metodo e che invitano all’azione (senza forzature).

I contenuti migliori per attrarre potenziali clienti su LinkedIn sono:

  • case study pratici (raccontati con storytelling)
  • consigli operativi (in formato check-list, guida, mini-lezione)
  • mini video con tips personalizzati
  • post con micro-consulenze gratuite

Alla fine di ogni contenuto, una CTA soft come “Se vuoi capire come applicare questa strategia alla tua azienda, scrivici in privato” può fare la differenza.

5. Monitorare i contatti che interagiscono

Ogni volta che un potenziale cliente:

  • visualizza il vostro profilo
  • commenta un contenuto
  • condivide un post
  • clicca sulla vostra pagina

… sta compiendo un’azione di interesse.

Tutti questi segnali devono essere monitorati e tracciati. È possibile creare un foglio di calcolo (o usare strumenti di CRM) per gestire i contatti caldi, segmentarli per fase del funnel e invitarli a una consulenza gratuita o a una call conoscitiva.

Errori da evitare nella comunicazione aziendale su LinkedIn

Se l’obiettivo è aumentare l’engagement su LinkedIn e trasformare ogni contenuto in un’opportunità per trovare nuovi clienti, è fondamentale evitare gli errori più comuni che molte aziende – anche strutturate – continuano a commettere nella propria comunicazione LinkedIn.

Nel 2025, le strategie LinkedIn efficaci sono costruite sull’analisi, sull’empatia e sull’adattamento. Ma altrettanto importante è sapere cosa NON fare per non compromettere la visibilità e la reputazione del proprio brand.

Ecco gli errori principali che riducono drasticamente le interazioni e bloccano ogni tentativo di crescita organica:

1. Parlare solo di sé (autoreferenzialità)

Uno dei motivi per cui i post aziendali ottengono poche interazioni su LinkedIn è l’autoreferenzialità. Postare solo aggiornamenti su premi ricevuti, traguardi interni, assunzioni o dati di bilancio non genera coinvolgimento.

Il contenuto deve sempre rispondere alla domanda implicita del lettore:
“Cosa c’è qui dentro che può servire a me o alla mia azienda?”

Il principio fondamentale è semplice: valore prima di visibilità. E il valore, nel contesto LinkedIn, è sempre in funzione del lettore.

2. Pubblicare in modo irregolare

Una comunicazione aziendale efficace su LinkedIn non è fatta di exploit casuali, ma di continuità strategica. Pubblicare un post ogni tanto – magari perché c’è tempo – è uno degli errori che uccidono l’algoritmo e disorientano il pubblico.

Come abbiamo approfondito nella guida su quanto pubblicare su LinkedIn, l’ideale nel 2025 è:

  • pubblicare 2–3 volte a settimana
  • alternare contenuti di valore, notizie e insight di settore
  • mantenere un piano editoriale coerente con gli obiettivi aziendali

3. Usare formati non adatti al proprio pubblico

Ogni settore ha le proprie preferenze di linguaggio e formato. Forzare l’uso di video, caroselli o sondaggi solo perché “funzionano” su altri profili può essere controproducente.

Per esempio:

  • nel B2B tecnico spesso vincono i post testuali con dati concreti
  • nei settori consulenziali funzionano bene i documenti PDF con checklist
  • nel branding personale è preferibile il video verticale parlato

Serve testare, osservare i dati e capire cosa attiva il vostro pubblico. L’engagement organico su LinkedIn nasce dalla pertinenza, non dalla moda.

4. Ignorare i commenti

Non rispondere ai commenti ricevuti è un errore strategico gravissimo. LinkedIn interpreta le risposte come una conversazione attiva, e tende a spingere il post a una fascia più ampia di pubblico.

Inoltre, rispondere in modo strutturato (non solo con un “grazie”) dimostra:

  • attenzione al dialogo
  • competenza verticale sull’argomento
  • autorevolezza nella propria nicchia

Ogni commento è una porta aperta. Ignorarlo equivale a lasciarla chiusa davanti a un potenziale cliente.

5. Non curare l’ottimizzazione SEO interna

Anche su LinkedIn, la scrittura SEO ha un impatto reale. Le parole chiave presenti nel testo dei post, nel titolo della pagina aziendale e nel profilo personale sono indicizzate dalla ricerca interna della piattaforma.

Ecco alcune keyword strategiche da inserire in modo naturale nei vostri post:

  • aumentare engagement LinkedIn
  • post efficaci LinkedIn per aziende
  • trovare clienti su LinkedIn
  • strategie LinkedIn organiche
  • migliorare visibilità aziendale LinkedIn

Per approfondire le logiche SEO e portare traffico anche verso il sito, consigliamo la lettura della nostra guida su come portare traffico sul sito web senza pagare.

Contattaci per ulteriori informazioni.

Vuoi chiederci qualcosa? Noi siamo qui per te in tutti i modi che vuoi!

Condividi l'articolo su:
Torna in alto