Quanto costa un minuto di pubblicità su Rai 1? Guida completa per imprenditori e aziende nel 2025

Quanto costa un minuto di pubblicità su Rai 1 nel 2025 Guida per aziende e imprenditori

Perché le aziende scelgono Rai 1 per investire in pubblicità

Nel panorama dei media italiani, Rai 1 rappresenta ancora oggi uno dei canali più influenti e seguiti, specialmente durante le fasce orarie di punta e in occasione di eventi speciali come il Festival di Sanremo, le partite della Nazionale o i telegiornali di prima serata. Per un’azienda, apparire su Rai 1 significa posizionare il proprio brand di fronte a milioni di telespettatori, molti dei quali appartenenti a un target maturo, fidelizzato e con elevata capacità di spesa.

Secondo gli ultimi dati Auditel, la media serale di Rai 1 nel prime time del 2024 ha superato i 4 milioni di spettatori, con picchi superiori agli 8 milioni in eventi clou. È proprio per questo che le imprese — piccole, medie o strutturate — considerano lo spot televisivo su Rai 1 un investimento strategico per rafforzare il brand, lanciare un nuovo prodotto o sostenere una campagna nazionale.

A differenza di canali digitali come Google Ads o Meta Ads, la televisione garantisce un’esposizione simultanea e massiva, creando un effetto di impatto immediato. Tuttavia, è fondamentale sapere che il costo di un minuto di pubblicità su Rai 1 varia considerevolmente in base a una serie di fattori che analizzeremo nelle sezioni successive.

“La pubblicità in televisione non è morta: è semplicemente diventata un mezzo di posizionamento premium per chi sa come usarla.”
Fonte: Nielsen Media Italia, 2024

Questo tipo di investimento, come abbiamo già discusso nell’articolo “Quanto costa 30 secondi di pubblicità?”richiede una valutazione attenta dei costi, della fascia oraria e della strategia generale di marketing, soprattutto se si desidera integrare il canale televisivo con un ecosistema digitale più ampio.

Oltre al costo, molte aziende scelgono Rai 1 anche per la percezione istituzionale che questo canale trasmette. Essere presenti durante un TG1 o uno show culturale può rafforzare la credibilità del marchio, in modo simile a quanto accade con strategie di content marketing B2B orientate alla costruzione dell’autorevolezza, come approfondiamo nell’articolo dedicato al content marketing strategico.

Quanto costa un minuto di pubblicità su Rai 1 in base alla fascia oraria

Il prezzo di un minuto di pubblicità su Rai 1 varia notevolmente in base alla fascia oraria, al tipo di programma in cui viene inserito lo spot e al periodo dell’anno. È fondamentale comprendere che non esiste un listino unico fisso, bensì una griglia dinamica aggiornata periodicamente da Rai Pubblicità, che tiene conto dell’audience stimata, dell’attrattività del contenuto e della stagione televisiva.

Per comprendere meglio i costi, possiamo suddividere la giornata in fasce principali:

Fascia orariaDescrizioneRange di costo stimato per 30 secondiStima per 1 minuto
Prime time (21:00 – 23:00)Fascia di massimo ascolto, include fiction, film, Sanremo, partite€25.000 – €45.000€50.000 – €90.000
Access prime time(20:30 – 21:00)TG1 e programmi di avvicinamento alla prima serata€12.000 – €25.000€24.000 – €50.000
Day time (12:00 – 18:00)Programmi mattutini e pomeridiani (es. La Vita in Diretta)€4.000 – €9.000€8.000 – €18.000
Night (23:30 – 2:00)Fasce notturne a basso traffico€1.500 – €4.000€3.000 – €8.000

Fonte: Stime 2025 elaborate su base pubblica da listini Rai Pubblicità e dati analizzati da Nielsen e Kortocircuito Magazine.

Come si può notare, il minuto in fascia serale durante un evento come il Festival di Sanremo può tranquillamente superare i 90.000 euro, mentre in fasce notturne o mattutine il costo può ridursi di oltre l’80%. È quindi indispensabile che un imprenditore o un’azienda strutturi la propria strategia in modo intelligente, valutando non solo il budget disponibile, ma anche l’obiettivo della campagna: visibilità pura, riconoscibilità istituzionale, call to action diretta o supporto ad attività digitali.

Se ad esempio l’obiettivo è creare un effetto “halo” su più canali, la trasmissione di uno spot durante un contenuto ad alta reputazione su Rai 1 potrebbe essere usata come leva di trust, per poi spingere il pubblico a interagire tramite campagne integrate su Meta Ads o Google Ads.

In altri casi, alcune PMI preferiscono partire da investimenti più sostenibili, pianificando spot durante fasce come il daytime o la notte, magari in concomitanza con campagne digitali più economiche. In questo modo, è possibile ottimizzare il costo per contatto (CPC) reale, come approfondiamo nella guida su come non pagare Google Ads, sfruttando il boost reputazionale della televisione per aumentare il rendimento anche online.

Un altro elemento da considerare è la tipologia di prodotto o servizio promosso: alcuni settori, come turismo, automotive, moda, farmaceutico e largo consumo, hanno maggior ritorno se esposti durante programmi specifici e targettizzati — ad esempio, un hotel termale potrebbe trarre più beneficio da uno spot nel pomeriggio durante un programma di benessere, rispetto alla prima serata.

Quali fattori influenzano il costo di uno spot su Rai 1

Il prezzo di un minuto di pubblicità su Rai 1 non è fisso, ma dipende da un’ampia gamma di fattori strategici e tecnici che ogni azienda dovrebbe conoscere prima di investire. Comprendere queste variabili permette non solo di pianificare in modo più efficiente, ma anche di negoziare meglio gli spazi con Rai Pubblicità o con l’agenzia che cura la pianificazione media.

Ecco gli elementi principali che incidono direttamente sul costo finale di uno spot su Rai 1:


1. Fascia oraria e programmazione

Come abbiamo visto nella sezione precedente, la fascia oraria rappresenta il primo grande moltiplicatore di prezzo. Ma non basta distinguere tra prime time o day time: occorre valutare il singolo programma. Un minuto durante Sanremo, ad esempio, può costare anche dieci volte di più di uno spot nella tarda mattinata.

“Nel 2024, un solo spot da 30 secondi trasmesso durante Sanremo ha sfiorato i 430.000 euro.”
(Fonte: Rai Pubblicità – Listini Evento Sanremo)


2. Formato dello spot

Il formato scelto incide sul prezzo finale. Uno spot da 30 secondi, che è il più comune, ha un costo base che viene moltiplicato in base al minutaggio effettivo. Tuttavia, non si tratta di una semplice proporzione: alcuni formati, come i billboard (citazioni sponsorizzate prima di un programma) o i minispot da 10 secondi, possono risultare più vantaggiosi per specifici obiettivi di branding.

Per chi cerca un’alternativa snella ma efficace, può essere utile valutare formati pubblicitari alternativi anche su altri canali: ne abbiamo parlato nel dettaglio nella guida su quanto costa 30 secondi di pubblicità, utile per un confronto tra media diversi.


3. Stagionalità

I costi degli spazi pubblicitari su Rai 1 cambiano con la stagione: durante il periodo natalizio, l’estate o gli eventi sportivi internazionali, la domanda aumenta vertiginosamente. Di conseguenza, anche i listini subiscono variazioni, con rialzi fino al 40% rispetto alla media annuale.

Un’azienda lungimirante dovrebbe anticipare queste dinamiche e acquistare spazi in periodi meno congestionati, per ottimizzare il budget. Questa logica è molto simile a quella delle strategie di ottimizzazione delle campagne digitali, come spieghiamo anche nella nostra guida su come pagare meno la pubblicità su Meta.


4. Durata della campagna e pacchetti acquistati

Rai Pubblicità offre scontistiche progressive a seconda della durata della campagna e della quantità di spazi acquistati. Un’azienda che programma una campagna di 3 settimane con 6 spot a settimana avrà condizioni migliori rispetto a chi richiede un solo passaggio isolato.

Inoltre, per le imprese che vogliono ottimizzare il ROI e valutare bene le combinazioni media, si consiglia sempre di affiancare lo spot TV con landing page personalizzate e strumenti di misurazione delle conversioni — per approfondire questo aspetto, suggeriamo la lettura della guida su come creare una landing page che converte veramente.


5. Target e contenuto del messaggio

Il settore merceologico e la tipologia di messaggio pubblicitario possono influenzare indirettamente i costi, poiché alcuni contenuti richiedono approvazioni speciali (es. farmaceutico, alimentare, bambini). Inoltre, alcuni prodotti ottengono scontistiche o incentivi se rientrano in categorie promosse a livello pubblico, come made in Italy, cultura o turismo.

Pubblicità su Rai 1: conviene davvero alle PMI?

Una delle domande più frequenti che riceviamo come agenzia è: “ha senso per una piccola o media impresa investire in pubblicità su Rai 1?” La risposta non è univoca, ma possiamo dirlo con chiarezza: sì, a determinate condizioni, può essere una leva potente di branding, autorevolezza e posizionamento anche per realtà non multinazionali.

Innanzitutto, è importante superare il falso mito secondo cui la pubblicità in TV sia riservata solo ai grandi gruppi. Negli ultimi anni, grazie alla segmentazione dei listini Rai Pubblicità e alla nascita di pacchetti flessibili, molte PMI hanno avuto accesso a spot personalizzati in fasce economicamente più sostenibili — ad esempio nel daytime o in seconda serata, dove un minuto di pubblicità può costare meno di una settimana di sponsorizzazione su Meta Ads.

In un contesto saturo di contenuti digitali, dove il pubblico è sempre più distratto e frammentato, la pubblicità televisiva nazionale resta uno dei pochi strumenti in grado di trasmettere immediatamente fiducia e istituzionalità, fattori che per molte PMI valgono più di qualsiasi click. Quando un’azienda locale, un’industria di nicchia o una realtà emergente appare su Rai 1, la percezione del brand cambia immediatamente: agli occhi del pubblico diventa automaticamente più grande, solida e autorevole.

Questa leva è particolarmente utile per le imprese che operano in settori ad alto valore percepito, come sanità privata, turismo, prodotti certificati o servizi di consulenza. Come dimostrano i casi analizzati nella nostra guida su quanto costa fare Ads nel 2025, l’impatto della brand awareness televisiva può poi essere riutilizzato e amplificato su tutti gli altri canali digitali, generando un effetto moltiplicatore sulle performance delle sponsorizzate, delle campagne email e del sito web aziendale.

“Non è il budget a fare la differenza, ma la strategia con cui viene allocato.”
Fonte: Nielsen Media Mix Report 2024

Per le aziende che vogliono iniziare senza rischi, è possibile testare l’impatto di uno spot televisivo su Rai 1 attraverso un piano pilota da 30 o 60 secondi in fascia pomeridiana, supportato da un sistema di tracciamento delle conversioni digitali. Questo approccio ibrido è in linea con le strategie di digitalizzazione integrata dei processi di marketing, che approfondiamo nella nostra guida su ecosistemi digitali integrati per la competitività.

Inoltre, se ben pianificata, una campagna TV può supportare anche la lead generation online attraverso CTA mirate che rimandano a una landing page ad alta conversione. Ne parliamo in dettaglio nella nostra guida su come ottimizzare una landing page per ottenere risultati.

Alternative alla pubblicità su Rai 1: come investire se il budget è limitato

Non tutte le aziende dispongono di budget a cinque cifre per trasmettere uno spot televisivo su Rai 1, specialmente se si tratta di PMI in fase di crescita o realtà che devono allocare le risorse in modo estremamente razionale. Tuttavia, questo non significa rinunciare alla visibilità: esistono strategie alternative altrettanto efficaci che permettono di ottenere risultati concreti con investimenti contenuti.

Uno dei metodi più accessibili e scalabili è la pubblicità su Meta Ads (Facebook e Instagram). Con pochi euro al giorno, è possibile raggiungere segmenti iper-definiti di pubblico, creare campagne geolocalizzate e misurare in tempo reale le performance. Come approfondiamo nella nostra guida su come funziona Meta Ads, questi strumenti offrono flessibilità, tracciabilità e adattabilità, rappresentando un alleato fondamentale per tutte quelle imprese che vogliono iniziare a costruire una presenza solida online.

In alternativa, anche le sponsorizzazioni su LinkedIn si rivelano vincenti, soprattutto per chi opera nel settore B2B. Le aziende possono promuovere post, eventi, prodotti o contenuti tecnici direttamente ai decisori aziendali, con un controllo diretto sul budget giornaliero e sul costo per click (CPC). Nella nostra guida completa a quanto costa LinkedIn Ads spieghiamo come anche una PMI possa ottenere lead qualificati investendo in modo selettivo.

Altri canali da valutare:

  • Google Ads, soprattutto in versione locale, con parole chiave ad alta intenzione d’acquisto. È perfetto per intercettare chi sta già cercando attivamente un determinato servizio. Puoi approfondire nella guida su quanto costa un click su Google Ads.
  • Pubblicità in radio locale, che mantiene un ottimo rapporto costo/copertura, come spieghiamo nell’articolo dedicato su quanto costa fare pubblicità in radio.
  • Landing page ottimizzate, da associare a campagne digitali: anche con 100–200€ di budget è possibile attivare un funnel di acquisizione mirato, come descritto nella nostra guida su landing page strategiche per la conversione.
  • Content marketing e SEO, ideali per chi vuole generare traffico organico senza dipendere da budget pubblicitari. Questa è la strada seguita da molte realtà che hanno deciso di non pagare Google Ads e puntare tutto sulla SEO, con risultati costanti nel medio-lungo termine.

“Un investimento pubblicitario intelligente non parte dal budget disponibile, ma dalla capacità di scegliere il canale giusto per il proprio pubblico.”
Fonte: Google Economic Impact Report 2024

Infine, se l’obiettivo è creare una percezione di grandezza, anche per aziende di piccole dimensioni, una strategia mista che combina spot radio o digitali con una forte presenza SEO e social può generare lo stesso effetto di uno spot televisivo, ma con un decimo del budget necessario.

Quanto costa davvero un minuto di pubblicità su Rai 1 nel 2025: stime aggiornate

Nel 2025, i costi pubblicitari su Rai 1 continuano a seguire logiche di mercato basate su fascia oraria, stagionalità, tipo di programma e durata dello spot, con variazioni significative anche nell’arco della stessa giornata. A differenza di quanto avviene con Google Ads o Meta Ads — dove si paga per click o visualizzazione — la pubblicità televisiva ha un costo fisso per inserimento, che va pianificato in anticipo e non è influenzato dalla performance diretta dello spot.

Ecco una tabella riassuntiva dei costi stimati per un minuto di pubblicità su Rai 1 nel 2025, costruita su fonti attendibili, incluse proiezioni da Rai PubblicitàKortocircuito Magazine e analisi di mercato.

Fascia OrariaProgrammazione TipicaCosto Stimato per 1 Minuto di Spot
Prime Time (21:00 – 23:00)Fiction, grandi eventi, varietà€50.000 – €90.000
Access Prime Time (20:30 – 21:00)TG1, Affari Tuoi€25.000 – €45.000
Day Time (12:00 – 18:00)Talk show, programmi d’informazione€8.000 – €18.000
Night Time (23:30 – 2:00)Repliche, approfondimenti€3.000 – €8.000
Eventi Speciali (es. Sanremo)Serate evento, Festival, partite€100.000 – €500.000

Fonte: analisi media 2024-2025, dati pubblici Rai Pubblicità, Kortocircuito e Osservatorio Media Nielsen.

Come si evince, il prezzo per minuto di spot su Rai 1 nel 2025 può partire da circa 3.000 euro per fasce a bassa visibilità fino ad arrivare a oltre 400.000 euro per gli eventi di punta come il Festival di Sanremo o la finale degli Europei. È dunque cruciale per ogni impresa calcolare il ritorno atteso prima di investire in uno spot televisivo, soprattutto se si tratta di una PMI.

In ottica strategica, una buona soluzione per le aziende può essere accorciare lo spot e optare per formati da 15 o 30 secondi, riducendo i costi pur mantenendo una presenza televisiva. In alternativa, si può valutare la combinazione tra mezzi offline e digitali, ad esempio abbinando uno spot su Rai 1 a una campagna retargeting su Meta, per massimizzare il rendimento complessivo dell’investimento.

Un altro elemento spesso sottovalutato riguarda la produzione dello spot stesso: girare un video professionale, con copy strategico e montaggio di livello, incide sui costi ma è ciò che fa la differenza tra uno spot che viene ricordato e uno che viene ignorato. Per questo, molte aziende scelgono agenzie in grado di progettare strategie pubblicitarie integrate, capaci di gestire tutto: dalla creatività alla pianificazione, fino al supporto post-messa in onda con analisi e misurazioni.

Come possiamo aiutarti a pianificare una campagna pubblicitaria su Rai 1 (o alternativa) su misura per la tua azienda

Investire in pubblicità televisiva su Rai 1 può sembrare un’operazione complessa, costosa e adatta solo alle grandi imprese. In realtà, come abbiamo visto nel corso dell’articolo, anche le PMI possono trarne vantaggio, a patto che la strategia sia costruita su misura e calibrata in base agli obiettivi di marketing, al pubblico di riferimento e al budget disponibile.

Nel nostro lavoro come agenzia, ci troviamo quotidianamente ad affiancare imprenditori e aziende che vogliono aumentare la visibilitàottenere autorevolezza di brand e raggiungere nuovi segmenti di mercato attraverso campagne pubblicitarie efficaci. E in molti casi, il primo passo è proprio una domanda come: “Quanto costa un minuto di pubblicità su Rai 1?”

📌 Ecco cosa possiamo fare per te:

  • Analisi gratuita del posizionamento aziendale: verifichiamo se la tua attività è pronta per una campagna su Rai 1 o se conviene partire da canali alternativi più accessibili, come Meta Ads o LinkedIn Ads.
  • Pianificazione personalizzata: costruiamo una strategia su misura, valutando il tipo di messaggio, il target, la stagionalità e il formato dello spot, per garantire la massima efficacia dell’investimento.
  • Ottimizzazione dei costi: ti aiutiamo a negoziare con Rai Pubblicità, scegliere le fasce orarie più convenienti e massimizzare il ritorno economico del budget disponibile.
  • Produzione video professionale: realizziamo internamente lo spot pubblicitario, dalla scrittura del copy alla post-produzione, tenendo conto delle normative RAI e dei codici di autoregolamentazione della comunicazione commerciale.
  • Integrazione con il digitale: ogni campagna TV può (e deve) essere potenziata da un sistema digitale intelligente: landing page ottimizzatecampagne di retargetingsponsorizzate cross-platform, come approfondiamo nella guida su come sponsorizzare un prodotto.
  • Reportistica e misurazione dei risultati: ti forniamo dashboard dettagliate, KPI chiari e confronti tra canali per valutare l’impatto reale dello spot, anche a confronto con canali digitali come Google Ads o Meta.

Ogni campagna che progettiamo è frutto di analisi, esperienza e attenzione al dettaglio. Per questo, ci rivolgiamo solo a imprenditori e aziende che vogliono lavorare in modo strutturato, con un partner strategico al fianco.

“Non è il canale a determinare il successo della pubblicità, ma la strategia con cui viene integrato all’interno dell’ecosistema aziendale.”
Innovative Web Agency, Metodo 2025

Se sei alla ricerca di un modo per ottenere risultati concreti dalla pubblicità, sia che si tratti di Rai 1, radio, social o motori di ricerca, il nostro team è pronto ad ascoltarti. Studieremo il tuo caso e costruiremo un progetto su misura per la tua impresa.

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