Core Web Vitals: come migliorare prestazioni, SEO e conversioni aziendali

Perché i Core Web Vitals sono diventati una priorità di business (non solo “da sviluppatori”)

Perché i Core Web Vitals sono diventati una priorità di business (non solo “da sviluppatori”)

I Core Web Vitals non sono un vezzo tecnico: sono segnali di qualità dell’esperienza utente che Google osserva nel mondo reale e che incidono sulla visibilità organica e sui tassi di conversione. In parole semplici: se le tue pagine si caricano lentamente, si muovono mentre l’utente prova a cliccare o rispondono in ritardo alle interazioni, perdi venditeposizioni. Google lo dichiara esplicitamente: “Raccomandiamo vivamente ai proprietari di siti di ottenere buoni Core Web Vitals per avere successo nella Ricerca e garantire una grande UX”.

“I Core Web Vitals misurano l’esperienza utente reale su caricamento, interattività e stabilità visiva.”
— Google Search Central, Understanding Core Web Vitals.

Questa è un’ottima notizia per imprenditori e team marketing: ottimizzare i Core Web Vitals è una leva concreta per aumentare lead e fatturato senza dipendere unicamente dall’advertising. Nella nostra esperienza, iniziare dalle pagine ad alto valore (home, servizi, contatti, landing) massimizza il ROI: è lo stesso approccio che suggeriamo quando progettiamo una landing page che genera contatti e quando guidiamo interventi per migliorare la velocità del sito.

Per i siti nuovi o con bassa autorevolezza, lavorare sui Core Web Vitals è spesso il modo più rapido per ridurre il bounceaumentare il tempo di permanenza e sbloccare keyword long-tail competitive. In parallelo, una strategia SEO avanzata e contenuti mirati (guide tecniche, case study) generano nel tempo autorevolezza e link naturali.

Idee chiave per chi decide i budget:

  • Migliorare CWV significa migliorare l’esperienza che il cliente percepisce: tempi, fluidità, affidabilità.
  • È un investimento misurabile (esistono soglie “buono/da migliorare/scarso” e percentili oggettivi).
  • È un lavoro incrementale e prioritizzabile: si parte dalle pagine che già intercettano domanda e dai problemi più impattanti (immagini pesanti, JS e CSS che bloccano il rendering, hosting lento).
  • Le ottimizzazioni tecniche potenziano tutte le attività: SEO, paid, social, email. Portare traffico a una pagina che “vola” rende ogni canale più efficiente (CPC più bassi, Quality Score più alto, CR migliori).

Che cosa sono i Core Web Vitals (e come Google li valuta davvero)

Core Web Vitals (CWV) sono tre metriche che misurano l’esperienza utente reale su una pagina: Largest Contentful Paint (LCP) per il caricamento, Interaction to Next Paint (INP) per la reattività alle interazioni e Cumulative Layout Shift (CLS) per la stabilità visiva. Google li usa come segnali di qualità e raccomanda di raggiungere valori “Buoni” per aumentare le probabilità di successo nella Ricerca e garantire una UX all’altezza delle aspettative degli utenti.

«Raccomandiamo vivamente ai proprietari di siti di ottenere buoni Core Web Vitals per avere successo nella Ricerca e offrire una grande esperienza utente.»
— Google Search Central, Understanding Core Web Vitals.

A partire dal 12 marzo 2024INP ha sostituito FID come metrica ufficiale di reattività: un passaggio importante perché INP valuta tutte le interazioni più lente in una sessione, non solo la prima, e quindi fotografa meglio la sensazione di “sito scattante” o “sito che risponde in ritardo”.

Soglie “Buono / Da migliorare / Scarso” e regola del 75° percentile

Google classifica ogni metrica in tre fasce. Per passare la valutazione CWV, al 75° percentile delle visite (mobile e desktop considerate separatamente) tutte e tre le metriche devono rientrare nella soglia “Buono”. In pratica: se anche una sola metrica è fuori, l’aggregato non passa l’assessment.

Tabella di riferimento (metriche e soglie consigliate da Google)

MetricaCosa misuraBuonoDa migliorareScarso
LCPTempo di rendering del contenuto principale≤ 2,5 s2,5–4,0 s≥ 4,0 s
INPLatenza della peggiore interazione significativa≤ 200 ms200–500 ms≥ 500 ms
CLSStabilità del layout (shift cumulativi)≤ 0,10,1–0,25≥ 0,25

Fonte soglie e definizioni: documentazione tecnica Google/web.dev e guide tecniche concordi.

Dati di laboratorio vs dati reali: perché i numeri non coincidono sempre

È normale che PageSpeed Insights (che combina dati di laboratorio da Lighthouse e dati reali da CrUX) mostri risultati diversi da un test Lighthouse “puro” o dal report CWV in Search Console (che usa solo dati reali aggregati). I dati di laboratorio sono utili per isolare problemi e riprodurre condizioni, mentre i dati sul campo riflettono i dispositivi, le reti e i comportamenti dei tuoi utenti — motivo per cui sono quelli considerati per l’assessment ufficiale.

Strumenti chiave gratuiti (e quando usarli):

  • Search Console → Core Web Vitals: visione d’insieme per URL “Buoni/Da migliorare/Scarsi”, segmentata per mobile/desktop, basata su dati reali degli utenti. Ottimo per prioritizzare.
  • PageSpeed Insights: unisce field data (CrUX) e lab data (Lighthouse) sulla singola pagina per capire cosapeggiora le metriche e come intervenire.
  • Lighthouse (nel browser o da CLI): laboratorio puro per debug e sviluppo; utile nelle fasi di refactoring e test locali.

Per gli imprenditori è utile sapere che migliorare i CWV non è un esercizio accademico: si traduce in più visite qualificate che rimangono sul sito, in miglior rendimento delle campagne e in tassi di conversione più alti. Questo è il motivo per cui, quando costruiamo piani di crescita, affianchiamo alle attività editoriali e di branding la componente tecnica: ad esempio, se stai investendo su contenuti di acquisizione (come blog aziendale che porta lead) o su landing page orientate alla conversione, garantire CWV “Buoni” moltiplica l’efficacia dell’investimento.

Come migliorare i Core Web Vitals: strategie e tecniche di ottimizzazione per aziende e imprenditori

Per migliorare i Core Web Vitals in modo strategico non basta conoscere le metriche: serve un piano operativo che traduca i dati tecnici in risultati concreti di business. Le aziende che affrontano questo tema con metodo — e non come un mero intervento tecnico — riescono a potenziare il posizionamento SEO, aumentare la fiducia dei visitatori e ottenere conversioni più alte, perché il sito trasmette immediatamente affidabilità e velocità.

Chi gestisce un sito aziendale o e-commerce spesso nota tempi di caricamento lunghi, elementi che si spostano durante il caricamento o pagine che reagiscono con ritardo. Tutti questi problemi compromettono le metriche LCP (Largest Contentful Paint)INP (Interaction to Next Paint) e CLS (Cumulative Layout Shift), cioè i tre parametri che Google utilizza per definire la qualità dell’esperienza utente.


1. Ottimizzare il Largest Contentful Paint (LCP)

Il Largest Contentful Paint misura quanto tempo impiega a caricarsi l’elemento principale visibile nella pagina (immagine, testo o video). Per ottenere un LCP inferiore a 2,5 secondi, come raccomandato da Google, è necessario intervenire su:

a. Ottimizzazione delle immagini e dei media
Le immagini sono tra le cause principali di un LCP alto. Comprimile in formati moderni come WebP o AVIF, riducine le dimensioni e imposta sempre l’attributo width e height per evitare ricalcoli.
Un approfondimento utile su questo tema è il nostro articolo Come migliorare la velocità del tuo sito web e aumentare le conversioni, che illustra come la riduzione del peso delle immagini incida direttamente sulle performance.

b. Priorità di caricamento dei contenuti critici
Assicurati che i contenuti “above the fold” vengano caricati per primi. Con il lazy loading, puoi rinviare il caricamento delle risorse meno importanti (immagini, script o video secondari).

c. Server e hosting performante
Il server influisce in modo determinante sui tempi di risposta. Un hosting lento può far perdere secondi preziosi. Per le aziende consigliamo server dedicati o CDN (Content Delivery Network), che distribuiscono i contenuti globalmente riducendo la latenza.
In una logica più ampia, questo intervento va integrato con le attività di ottimizzazione SEO che riguardano la struttura del sito e il miglioramento complessivo delle prestazioni.


2. Migliorare l’Interaction to Next Paint (INP)

La metrica INP, che ha sostituito FID, valuta la reattività complessiva del sito: misura quanto tempo passa tra l’interazione dell’utente (clic, input, tocco) e la visualizzazione della risposta visiva sullo schermo.

a. Minimizzare il JavaScript bloccante
File JS troppo grandi o script caricati in modo sincrono rallentano il rendering. La soluzione consiste nell’analizzare i file JS e differire il caricamento di quelli non essenziali tramite defer o async.
In molti casi, questo tipo di ottimizzazione si affianca a una pulizia del codice e alla rimozione di plugin superflui, tema affrontato in modo approfondito anche nell’articolo Velocizzare WordPress con Astra, utile per chi utilizza siti aziendali in WordPress.

b. Ottimizzare le interazioni utente
Elementi come menu complessi, slider o moduli di contatto possono aumentare i tempi di risposta. È consigliabile analizzare le interazioni con Lighthouse e sostituire eventuali script di terze parti con versioni più leggere.

c. Ridurre il tempo di esecuzione degli script principali
Script che eseguono calcoli pesanti (ad esempio animazioni o analisi in tempo reale) vanno delegati a Web Workers o spostati su processi asincroni, migliorando così l’interattività globale.


3. Ridurre il Cumulative Layout Shift (CLS)

Il Cumulative Layout Shift (CLS) valuta quanto gli elementi della pagina si spostano in modo imprevisto durante il caricamento. Per mantenere un CLS inferiore a 0,1, è fondamentale:

a. Definire sempre spazi e dimensioni fisse
Ogni immagine, banner o video deve avere dimensioni definite. Ciò evita i “salti” durante il caricamento.

b. Evitare l’inserimento tardivo di elementi dinamici
Popup, annunci o contenuti caricati dopo il rendering principale spesso causano spostamenti improvvisi. È preferibile riservare loro uno spazio fisso o utilizzare placeholder.

c. Ottimizzare i font
Il caricamento dei font web può far “saltare” i testi. Soluzioni come font-display: swap o l’uso di font di sistema garantiscono stabilità visiva immediata.
Un’ottima guida pratica alla gestione delle risorse statiche la trovi anche nel nostro articolo Contenuti duplicati SEO: soluzioni e strategie, dove spieghiamo come evitare conflitti e ottimizzare la resa del contenuto.


4. Strumenti gratuiti per misurare e monitorare i progressi

Gli strumenti di analisi gratuiti sono il punto di partenza per ogni azienda che desidera migliorare i propri Core Web Vitals:

StrumentoUtilità principaleLivello di difficoltà
Google PageSpeed InsightsAnalisi completa di LCP, INP, CLS e suggerimenti miratiFacile
Google Search ConsoleMonitoraggio dei CWV per tutte le pagine e dati reali utentiMedio
Lighthouse (Chrome DevTools)Audit tecnico e suggerimenti su risorse critiche e scriptAvanzato
GTmetrix / WebPageTestConfronto tra device e località, utile per analisi di reteMedio

Con questi tool puoi individuare rapidamente le aree critiche e definire un piano di intervento. Ricorda però che i risultati più significativi arrivano solo quando la parte tecnica è accompagnata da una strategia SEO completa, come quella illustrata nel nostro articolo Come migliorare il posizionamento SEO del tuo sito aziendale.


5. Pianificare le priorità e creare una roadmap

Ottimizzare i Core Web Vitals significa pianificare interventi progressivi partendo dalle pagine con più traffico o più valore commerciale. In un sito aziendale, le pagine prioritarie sono di solito:

  • Home page
  • Pagine di servizi e prodotti
  • Landing page dedicate alle campagne
  • Pagina contatti

Questo approccio ti permette di concentrare il budget dove può generare il massimo impatto, una metodologia che riprendiamo anche nella nostra guida alla pianificazione strategica degli investimenti digitali per PMI.

Con una roadmap ben definita, ogni mese puoi monitorare i progressi con la Search Console e ottimizzare ulteriormente il caricamento. In breve, ottimizzare i Core Web Vitals non è un lavoro da una tantum, ma un processo continuo che migliora l’intero ecosistema digitale.

Core Web Vitals e impatto sul posizionamento SEO: perché influenzano il ranking e le conversioni aziendali

Negli ultimi aggiornamenti dell’algoritmo di Google, i Core Web Vitals sono diventati un vero e proprio fattore di ranking SEO. Questo significa che il motore di ricerca non valuta più solo la pertinenza dei contenuti, ma anche la qualità dell’esperienza utente (UX) percepita in termini di velocità, interattività e stabilità visiva. Per un imprenditore, questa non è una semplice informazione tecnica: è un segnale strategico su come Google premia i siti che fanno vivere agli utenti un’esperienza fluida e immediata.

Un sito veloce e stabile migliora contemporaneamente tre aspetti fondamentali:

  1. Posizionamento SEO: Google tende a favorire le pagine che rispettano gli standard dei Core Web Vitals, poiché migliorano la soddisfazione dell’utente e riducono il tasso di abbandono.
  2. Esperienza utente e percezione del brand: un sito che si carica in meno di due secondi comunica professionalità, affidabilità e competenza.
  3. Tassi di conversione e ROI: ridurre anche solo di un secondo il tempo di caricamento può aumentare il tasso di conversione fino al 20–30%.

“Un sito web lento non è solo un problema tecnico, è un problema di business.”
— Innovative Web Agency – Divisione SEO & Performance 2025

Questo spiega perché ottimizzare le metriche LCP, INP e CLS è una priorità per le aziende che vogliono competere online con budget sostenibili e senza dipendere unicamente dalle campagne pubblicitarie.


1. Come i Core Web Vitals influenzano direttamente la SEO aziendale

Google integra le metriche dei Core Web Vitals all’interno dei segnali di Page Experience, insieme a fattori come il protocollo HTTPS, l’usabilità mobile e l’assenza di interstitial invasivi. In altre parole, un sito tecnicamente ottimizzato ha più probabilità di posizionarsi in alto rispetto a un competitor con contenuti simili ma performance peggiori.

Le aziende che investono su ottimizzazione tecnica e SEO on-page ottengono un vantaggio duraturo: ogni miglioramento sui Core Web Vitals migliora il crawl budget, riduce i tempi di indicizzazione e favorisce la scalabilità della strategia SEO.

Per approfondire il rapporto tra performance e posizionamento puoi leggere il nostro articolo Come migliorare il posizionamento SEO del tuo sito aziendale, dove analizziamo come i segnali tecnici e di contenuto si combinano per costruire autorevolezza digitale.


2. L’effetto sui tassi di conversione: numeri, dati e casi reali

Oltre alla SEO, i Core Web Vitals hanno un impatto diretto sui tassi di conversione (lead, vendite, richieste di preventivo). Secondo Google, un LCP inferiore a 2,5 secondi può ridurre il bounce rate fino al 32%, mentre un miglioramento dell’INP aumenta la percezione di affidabilità e fluidità.

Ecco un esempio reale tratto dai progetti che seguiamo per i nostri clienti:

Intervento tecnicoVariazione LCPIncremento conversioniNote operative
Ottimizzazione immagini (da JPEG a WebP)-1,2 s+18% richieste preventivoRiduzione peso medio 60%
Rimozione script non essenziali-0,8 s+12% tempo di permanenzaMiglioramento INP
Definizione dimensioni immagini e bannerCLS da 0,21 → 0,07+9% CTR su CTAMigliore stabilità visiva

Questi interventi, che rientrano nei servizi di ottimizzazione SEO tecnico offerti da Innovative Web Agency, mostrano come la velocità non sia solo un valore tecnico ma un asset strategico.

Un sito che si carica rapidamente trasmette fiducia, soprattutto in settori competitivi come e-commerce, hotel, studi professionali o aziende B2B, dove pochi secondi possono determinare la differenza tra una richiesta di contatto e un abbandono.


3. Core Web Vitals e pubblicità online: come migliorano l’efficacia delle campagne

Pochi imprenditori sanno che migliorare i Core Web Vitals abbassa anche i costi pubblicitari. Google e Meta valutano infatti la qualità della pagina di destinazione (landing page) per determinare il Quality Score o il Relevance Score.

  • Su Google Ads, un punteggio qualità più alto riduce il costo per clic e aumenta la posizione media.
  • Su Meta Ads, una pagina veloce e stabile genera tassi di conversione più alti perché l’utente non abbandona durante il caricamento.

Ottimizzare la velocità di caricamento della landing page, come spieghiamo in Come fare una landing page che converte veramente, è uno dei passi più redditizi per chi investe in pubblicità.
Inoltre, le campagne di remarketing diventano più efficaci se le pagine caricano rapidamente, perché mantengono viva l’attenzione del visitatore e migliorano le metriche di coinvolgimento. Puoi approfondire la strategia nel nostro articolo Retargeting Strategico: 7 chiavi per trasformare interesse in vendite.


4. Ottimizzare i Core Web Vitals per siti WordPress, Shopify ed e-commerce

Le aziende italiane che utilizzano WordPressShopify o WooCommerce possono migliorare i Core Web Vitals con interventi mirati e senza dover ricostruire il sito da zero.

Per WordPress:

  • Usa un tema leggero (come Astra o GeneratePress).
  • Installa un sistema di caching (WP Rocket, LiteSpeed Cache, W3 Total Cache).
  • Ottimizza CSS e JS tramite minificazione e combinazione dei file.
  • Configura un CDN e attiva HTTP/3 per tempi di risposta più rapidi.

Per Shopify o e-commerce personalizzati:

  • Comprimi immagini e video.
  • Riduci il numero di app e script di terze parti.
  • Imposta lazy loading per gallerie e sezioni secondarie.

In molti casi, un audit tecnico e una corretta implementazione bastano per passare da “da migliorare” a “buono” in meno di un mese.


5. Monitoraggio continuo: come mantenere le performance nel tempo

Una volta ottenuti risultati positivi nei Core Web Vitals, il lavoro non finisce. È essenziale monitorare costantemente i valori in Search Console e analizzare i cambiamenti dopo ogni aggiornamento del sito.
Le aziende che mantengono le prestazioni nel tempo sono quelle che integrano la SEO tecnica nei processi di manutenzione ordinaria, invece di considerarla un’attività occasionale.

Puoi approfondire le logiche di monitoraggio dati e performance nel nostro articolo GA4 e lead generation: impostazioni, eventi e UTM, dove spieghiamo come collegare analisi e conversioni reali.


6. L’approccio professionale: affidarsi a un’agenzia SEO specializzata

Per ottenere miglioramenti concreti e duraturi serve un approccio professionale. Una agenzia SEO tecnica come la nostra esegue:

  • Audit completo con analisi di tutte le metriche CWV;
  • Roadmap delle priorità con impatto stimato sul ranking e sulle conversioni;
  • Interventi mirati su codice, hosting, media e struttura;
  • Monitoraggio mensile dei dati reali (CrUX e Search Console).

La nostra agenzia di ottimizzazione SEO segue aziende, e-commerce e professionisti in Italia e in Svizzera, offrendo piani personalizzati per migliorare i Core Web Vitals, la velocità del sito e il posizionamento organico.

Ottimizzare le prestazioni del tuo sito oggi significa prepararlo per le ricerche di domani. Un sito veloce, stabile e reattivo non è solo un vantaggio tecnico: è un investimento nel modo in cui il tuo brand verrà percepito online.

Come trasformare i Core Web Vitals in un vantaggio competitivo per la tua azienda

Ottimizzare i Core Web Vitals non è solo un’azione tecnica, ma una strategia di posizionamento competitivo. Nel 2025, la differenza tra un sito che converte e uno che non genera risultati sta tutta nella qualità dell’esperienza utente. Un sito lento o instabile comunica scarsa attenzione al cliente e riduce drasticamente la fiducia. Un sito veloce e fluido, invece, trasmette professionalità e aumenta il tasso di conversione in modo misurabile.

Molte aziende, dopo aver investito nella creazione del sito web, commettono l’errore di fermare gli interventi di ottimizzazione tecnica. Tuttavia, Google valuta continuamente i parametri CWV e aggiorna il ranking in base ai dati reali di navigazione. Significa che anche un sito bello e moderno, se non curato dal punto di vista tecnico, perderà visibilità nei risultati di ricerca.

Secondo i dati ufficiali di Google, le pagine con buoni Core Web Vitals hanno un tempo di permanenza più alto del 24% e un tasso di rimbalzo inferiore del 32%. Questo dato si riflette direttamente sul business: più visitatori rimangono sul sito, più aumentano le opportunità di contatto, di vendita o di richiesta preventivo.


L’effetto domino dei Core Web Vitals su tutte le attività digitali

Investire nei Core Web Vitals genera un miglioramento globale su tutte le attività digitali dell’azienda.
Ecco come:

  • SEO organica: le pagine più veloci e stabili si posizionano meglio e attirano traffico qualificato.
  • Google Ads e Meta Ads: una landing page ottimizzata per LCP e INP riduce il costo per clic e migliora il punteggio di qualità.
  • Esperienza mobile: gli utenti da smartphone sono più sensibili ai tempi di caricamento; migliorare le metriche mobile significa aumentare la redditività del canale.
  • Lead generation e vendite: la percezione di affidabilità e velocità influisce sulle conversioni.

Quando un’azienda unisce l’ottimizzazione dei Core Web Vitals a una strategia SEO strutturata e a contenuti autorevoli, il risultato è una crescita organica stabile nel tempo. Ne parliamo in modo approfondito nell’articolo Come portare traffico sul sito web senza pagare, dove spieghiamo come combinare tecnica e contenuto per generare visitatori in target.


Audit tecnico e piano di intervento personalizzato

Il primo passo concreto per migliorare i Core Web Vitals è eseguire un audit tecnico completo, che individua le pagine più critiche e stabilisce la priorità degli interventi. Il nostro metodo, adottato in tutti i progetti SEO, segue quattro fasi operative:

  1. Analisi con Google PageSpeed Insights e Search Console per identificare LCP, INP e CLS di ogni URL.
  2. Diagnosi del codice (CSS, JS, HTML, immagini e font) per isolare i file che rallentano il rendering.
  3. Ottimizzazione delle risorse: compressione immagini, lazy loading, caching, riduzione script e miglioramento del server.
  4. Monitoraggio post-intervento, con verifica del miglioramento su desktop e mobile.

In molti casi, i risultati si vedono già entro 30 giorni: tempi di caricamento dimezzati, punteggi CWV “Buoni” e miglioramento visibile del ranking. Tutto questo con un approccio sostenibile, adatto anche alle PMI e ai professionistiche vogliono competere con i grandi player digitali.


Perché affidarsi a un’agenzia SEO specializzata nei Core Web Vitals

Un intervento tecnico errato può peggiorare le performance anziché migliorarle. Per questo motivo, è importante affidarsi a un team che conosca sia la SEO tecnica sia la user experience.
La nostra agenzia di ottimizzazione SEO offre un servizio completo di analisi, strategia e implementazione.

Lavoriamo su:

  • miglioramento della velocità del sito;
  • ottimizzazione di immagini, video e script;
  • configurazione CDN e cache;
  • ottimizzazione per mobile;
  • monitoraggio costante tramite Search Console e report mensili.

Questo approccio integrato trasforma l’ottimizzazione dei Core Web Vitals in un vantaggio competitivo duraturo, capace di migliorare ogni aspetto della presenza digitale aziendale.

Se desideri sapere quanto potrebbe migliorare il tuo sito in termini di performance e posizionamento, puoi richiedere un’analisi gratuita e ricevere un piano personalizzato per la tua azienda.

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